335 spine nei nostri cuori, semi di ribellione

335 spine nei nostri cuori, semi di ribellione

Ieri, 24 marzo 2021, in tantə da tutta Roma, abbiamo commemorato i morti dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, portando fiori rossi al mausoleo.

La giornata ha visto una grande partecipazione studentesca, che ha animato l’iniziativa riportando la mancanza di una scuola pubblica che tutt’ora fatica a parlare della resistenza e degli eccidi perpetrati dalle truppe naziste con l’aiuto dei fascisti.

Quest’anno, il ricordo di 77 anni fa non poteva non tenere conto della situazione attuale in cui moltə si ritrovano. Ecco perchè uno dei fili che ha legato la giornata è stato il lavoro di solidarietà che si è sviluppato nei nostri quartieri da ormai più di un anno.

Un legame necessario per fare in modo che gli ideali di libertà, giustizia ed uguaglianza, di chi si vide strappare la vita, possano vivere ancora oggi nella comunità che si aiuta reciprocamente. Perché la cura si trova nella cooperazione e nell’elaborazione collettiva che risponde ai bisogni di tuttə.

Con la crisi che stiamo attraversando e con il conseguente isolamento delle persone, si ripresentano nelle periferie i soliti sciacalli di estrema destra, cercando di farsi falsi paladini di una comunità selezionata in base al riconoscimento della cittadinanza, solo per raccogliere i frutti della loro propaganda spicciola.

Per questo continuare a mantenere vivi momenti come quello di ieri è fondamentale tutt’oggi.
Ricordare l’azione partigiana di via Rasella e l’eccidio delle Fosse Ardeatine è stato il terzo passo del percorso intrapreso con le realtà antifasciste del municipio, per ricordare chi è morto per mano dei fascismi di ieri e di oggi.

Percorso che attraverserà la data del 25 Aprile, fondamentale quest’anno più che mai, per ribadire l’unione dei quartieri e delle comunità resistenti a tutte le difficoltà del presente.
Perché oggi ci troviamo in una lotta per la cura contro il virus di un sistema che genera crisi su crisi, e che per profitto scommette  sulle nostre vite.

FINCHÉ IL CUORE BATTE QUI SI COMBATTE

Join the Resistance || 25 Aprile 1945 – 25 Aprile 2020

Join the Resistance || 25 Aprile 1945 – 25 Aprile 2020

JOIN THE RESISTANCE

Il 25 Aprile è arrivato anche quest’anno e con lui le decine di contributi di chi ha accolto l’appello a partecipare alla campagna “Join The Resistance” e ha prestato la sua creatività alla volontà di mantenere viva e di reinventare la memoria della Resistenza nel nostro paese.
Il 25 Aprile non è la festa della libertà, ma della Liberazione: non racconta solo la gioia della vittoria, ma anche la fatica della battaglia.
Torna a ricordarci, ogni anno, che a nient’altro che a una casualità temporale dobbiamo il nostro trovarci da questa parte della storia. Siamo liberi e libere perchè c’è chi ha strappato la nostra libertà dalle mani di chi l’aveva rapita,per poi lasciarla in dono a chi sarebbe venuto in futuro, pagando con la scelta di non poterlo vedere mai.
La nostra libertà è quindi libertà guadagnata, portata in salvo, scontata con il sangue.
Porta con sé la responsabilità della costruzione di un mondo ogni giorno un po’ più giusto, ogni giorno un po’ migliore, ogni giorno più degno del dono che ci è stato fatto.
Quest’anno le circostanze ci hanno impedito di scendere per la strada a ricordare ancora una volta tutto questo: la memoria prodotta quest’anno però, grazie al potere magico dell’arte e della scrittura, sopravviverà al virus e al tempo.
Quello che ci ha regalato chi ha risposto al nostro appello infatti, è più che un contributo: è un amuleto moderno e pulsante di una storia che a volte sembra lontana, una pietra d’inciampo virtuale su cui posare i nostri occhi invece che i nostri passi, a volte è un memorandum di ciò che ancora purtroppo rende la Liberazione un orizzonte da inseguire.
Soprattutto, è la prova che la memoria, quando è ingranaggio vivo e collettivo, riesce sempre a trovare la sua voce e a ripeterci che quello che ogni ingiustizia del mondo deve incontrare è
Ora e sempre
Resistenza!

Raccogliamo qui i contributi della campagna; essendo molti, l’articolo sarà in aggiornamento!

 

 

 

Contributi e riflessioni raccolte dal Collettivo Politico Galeano

Aderendo alla campagna Join the Resistance ci siamo chiesti, a 75 anni dalla liberazione da cosa ancora non ci siamo liberati? E a quanto pare il fascismo, la paura l’oppressione e l’odio esistono ancora. Trovate nel post i pensieri di tante ragazze e tanti ragazzi che hanno voluto contribuire a questa iniziativa, buona lettura!
IERI PARTIGIANI, OGGI ANTIFASCISTI!
BUON 25 APRILE A TUTTE E TUTTI DAL COLLETTIVO POLITICO GALEANO🌹

Contributi video e musicali

I video contributi sono di:

  1. Loa Acrobax
  2. Collettivo Una volta per tutte
  3. Città dell’Utopia
  4. Classe II D della scuola secondaria Macinghi Strozzi
  5. Kento
  6. Mosca
  7. Localz Only
  8. Localz Only
  9. Mattia Coluccia
  10. Claudio,bloccato in Thailandia a causa del Covid-19. “Questo è il mio piccolo contributo. Bella Ciao cantata davanti il mare dell’isola”
25 Aprile 2020 – Join the Resistence!

25 Aprile 2020 – Join the Resistence!

25 Aprile 1945 – 25 Aprile 2020

Qualcosa in questo periodo di quarantena non permette di fermarsi. È la spinta interiore che ci sprona ad attivarci e a non cadere nell’oblio della noia e dell’indifferenza. Il 25 Aprile del 1945 l’Italia veniva liberata dal più grande dei mali: l’oppressione nazifascista. Verso il 25 Aprile 2020, in un momento come quello che stiamo attraversando, la Memoria della Liberazione deve dettarci la giusta strada per non cadere nella trappola dell’egoismo, della supremazia e dell’odio, che nella crisi, invadono più facilmente i nostri cuori.

Chiunque senta forte la spinta ad attivarsi è chiamato a rispondere a questo appello.
Chiunque non riesca a fermarsi. Chi lavora, chi rischia la vita e chi pratica solidarietà ogni giorno.
La libertà e la giustizia sociale che animarono le giovani partigiane e i giovani partigiani sono i tasselli fondamentali oggi, e ancor di più domani, per la costruzione di un futuro migliore.

In questi giorni cupi, vogliamo che il 25 aprile sia un sorriso sui volti di tutto il Paese: una giornata di festa e di memoria.
Proponiamo, quindi, tre diverse attività per festeggiare e ricordare il 25 Aprile, per approfondire ciò che ha significato nel passato e cosa può significare nel presente

E allora, partecipa anche tu alla Resistenza di ieri e di oggi, JOIN THE RESISTANCE!

SING THE RESISTANCE

Il primo modo per organizzarsi in questo periodo, è farlo dalle proprie case, dai propri balconi. Aderiamo, quindi, all’appello dell’Anpi . Suoniamo, cantiamo, facciamo sentire Bella Ciao direttamente dai nostri terrazzi, diffondiamo questo canto di lotta universale.

SHOW THE RESISTANCE

Tantissimi sono i film che raccontano il terrore da cui i partigiani e le partigiane ci hanno liberato quel 25 Aprile. Tantissime sono le scene che cercano di farci rivivere la Resistenza attraverso delle immagini.
Da diversi punti di Roma organizzeremo un “cineforum da casa”: trasmetteremo sulle facciate dei palazzi film come Roma Città Aperta, o Una Questione Privata, e per rendere fruibile a tutte e tutti questo spettacolo, riproporremo la visione in diretta tramite i nostri canali.
Per approfondire, rivivere, amare la Resistenza, invitiamo chiunque abbia a casa un proiettore a partecipare anche dalla propria casa o dal proprio balcone a questa iniziativa, per illuminare Roma con video e film che raccontino cosa vuol dire lottare contro il fascismo.

THINK THE RESISTANCE

La Resistenza è spesso raccontata come qualcosa che attiene al passato, ai libri di Storia. Invece oggi, soprattutto durante la quarantena ma non solo, ci rendiamo sempre più conto che sono tante le Resistenze che continuano ad esistere nel 2020, e tante sono quelle che dovranno esistere in futuro. Creare una continuità e un paragone con la Resistenza che i partigiani opposero al nazifascismo è quasi naturale.
Ognuno ha il suo modo di esternare questo pensiero, di libertà passata e di quella che vorremmo fosse libertà presente.
Vi invitiamo quindi a mandarci un vostro contributo (una foto, una grafica, un disegno, un testo, una poesia, un libro, un articolo..) in merito a questa domanda:

“𝗗𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗰𝗶 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮𝘁𝗶 𝗶𝗹 𝟮𝟱 𝗔𝗽𝗿𝗶𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝟭𝟵𝟰𝟱? 𝗘 𝗱𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 “𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮𝘁𝗶”?”
Questo può essere un modo per approfondire la storia della Resistenza Partigiana, per conoscere i nostri diversi punti di vista in merito, ma soprattutto per capire da cosa non vogliamo più sentirci oppressi, da cosa sentiamo di voler liberare questo mondo.

Pubblicheremo tutto quello che ci arriverà attraverso i nostri canali (Instagram: @join_theresistance Facebook: Join The Resistance ) e, nella notte di sabato 25 Aprile, proietteremo i vostri pensieri e contributi sui palazzi della nostra città.

Vi chiediamo di mandarci la vostra forma di “Resistenza” entro venerdì 24 di Aprile, sui canali sopra indicati o alla mail jointheresistance25@gmail.com .

Frontiere visibili persone invisibili! All migrants are welcome!

Frontiere visibili persone invisibili! All migrants are welcome!

PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO CONTRO I DIRITTI E LA DIGNITA!

Riduzione delle possibilita’ di regolarizzazione dei migranti FATTO

Abolizione della protezione umanitaria per chi fugge da conflitti e miseria FATTO

Aumento dei giorni di trattenimento (detenzione) nei centri per il rimpatrio, fino a 210 FATTO

Nessun aumento degli scarsi stanziamenti per i centri antiviolenza FATTO

Aumento dei morti in mare nel tentativo di raggiungere l’europa, fino a otto morti al giorno FATTO

Aumento delle pene per reati legati all’attivismo e alla protesta sociale come blocco stradale FATTO

Disposizioni per utilizzo dei taser fatto
Esclusione dal registro anagrafico per i richiedenti asilo e di fatto restrizione di diritti fondamentali (istruzione, sistema sanitario) FATTO

Restrizione dell’accoglienza e relativo aumento di marginalita’ e poverta’ in territori gia’ sofferenti FATTO

Aver lasciato 49 persone in mare per 19 giorni FATTO

Istigazione quotidiana al razzismo e alla xenofobia FATTO

Cessione unita’ navali alla libia che il governo nonostante le inchieste e dichiarazioni di onu, unhcr, amnesty international considera un “porto sicuro” FATTO

Abbiamo grandi responsabilita davanti a noi: Ribellarci e disobbedire alle leggi ingiuste, ribadire e costruire spazi di solidarieta’, uscire dai social network per incontrarci nelle piazze e nelle strade per riscoprirci tant* e divers*.
Aprire i porti, le frontiere, le nostre citta’, le strade e le piazze perche’ senza dissenso non c’e’ democrazia.
Aprire la cittadinanza alla generazioni presenti e future
Affermare il salvataggio in terra e mare come azione indiscutibile e giusta.
Salviamoci anche noi per restare uman*!

Per questo vi aspettiamo venerdi 25 gennaio ore 17:00 in piazza dell’esquilino,
Nei pressi del ministero degli interni, dobbiamo farci sentire!
Porta con te una casseruola, mestoli e strumenti atti al rumore!

In Memoria di Primo De Lazzari

In Memoria di Primo De Lazzari

La sezione A.N.P.I. Renato Biagetti , insieme al Municipio VIII, al Comitato Madri per Roma Città Aperta e a numerose realtà antifasciste che operano sul territorio del Municipio VIII, invitano la cittadinanza a partecipare, sabato 19 gennaio, all’iniziativa in Memoria di Primo de Lazzari.

PROGRAMMA:
Dalle ore 11
via Rosa Raimondi Garibaldi 40 – affissione della targa
Mercato di Garbatella – cantata della resistenza con il CORO Sgarbatello
Parco di Garbatella – Dedica di una Quesrcia Sottile a Primo De Lazzari

Primo de Lazzari è stato un Partigiano (nome di battaglia “Il Bocia”), che ha combattuto nella Brigata Garibaldi “Erminio Ferretti”.
Dopo la Liberazione è stato nella direzione della Federazione Giovanile Comunista Italiana e Vicepresidente dell’ANPI di Roma. Primo De Lazzari è stato un Partigiano e tale è rimasto per tutta la vita.
Una di quelle “querce sottili” che con generosità ci hanno lottato per la Libertà e la Democrazia, beni inestimabili da proteggere oggi più che mai.
Non ha mai smesso di raccontare alle nuove generazioni, attraverso un’intensa attività nelle scuole, le speranze e i sogni che ebbero i ragazzi e le ragazze come lui, i ragazzi e le ragazze della Resistenza, giovani investiti dalla tirannia del fascismo e della guerra.
La messa della targa sotto la sua casa, non vuole essere solo uno sterile esercizio della memoria, ma vuole rappresentare un gesto collettivo di riappropriazione di essa da parte delle nuove generazioni.
Le radici del nostro Paese devono essere più che mai ricercate oggi, nei gesti e nei sogni di chi ha sacrificato la propria vita per la nostra libertà.