L’8 ottobre del 1994 un gruppo di studenti medi e universitari decide di dar vita a un centro sociale nel cuore della Garbatella. Occupiamo uno stabile in disuso da più di 10 anni negli spazi del mercato coperto del quartiere per restituirlo ai cittadini tramite pratiche di autogestione.

Le iniziative si moltiplicano e la scelta è quella di costruire risposte ai bisogni e ai desideri di chi vive nel territorio: dalla balera per gli anziani ai laboratori espressivi per i bambini, dal cineforum allo sportello legale gratuito, dal teatro popolare alla musica dal vivo di gruppi emergenti. Convinti da sempre che senza memoria non c’è futuro, il centro sociale si fa promotore di iniziative che ravvivino il ricordo della Resistenza al nazifascismo e che cerchino di liberare la memoria irrisolta degli anni Settanta.

Il ruolo de La Strada in tutti questi anni è stato quello di offrire una via di fuga alla dispersione sociale che regna nelle periferie della metropoli, sperimentando una socialità altra che crede nei valori dell’antifascismo, dell’antirazzismo e dell’antisessismo: un approdo in cui si sono incontrate tante storie di tante generazioni.

Siate sempre capaci di sentire nel profondo di voi stessi ogni ingiustizia commessa contro chiunque in qualsiasi parte del mondo [Che Guevara]

Il 1994 è anche l’anno dell’insurrezione zapatista in Messico e le parole innovative del Sub Comandante Marcos e degli indigeni del Chiapas arrivano fino a noi, dando un nuovo senso al valore della solidarietà fra i popoli e all’agire politico nei nostri territori. Tutto per tutti, niente per noi è lo spunto da cui partiamo per costruire nuovi percorsi di lotta e camminare domandando è il modo per farlo.

Nel 1996 il centro sociale, forte anche della nascita dell’associazione Ya Basta! – per la dignità dei popoli contro in neo liberismo, inizia un lavoro di conoscenza e scambio con i fratelli e le sorelle zapatiste: dapprima come osservatori internazionali nelle comunità militarizzate, poi con la Marcia per la dignità indigena nel 2001, ancora partecipando nel 2003 ai festeggiamenti per la nascita dei Caracoles (nuova forma di organizzazione interna con cui gli zapatisti si aprono ulteriormente alla società civile nazionale ed internazionale), fino agli incontri dei popoli zapatisti con i popoli del mondo avvenuti nel 2007. Il legame con le comunità zapatiste cresce e si consolida tanto da portare questo messaggio fin dentro le istituzioni locali. Nel 2002 infatti il Municipio Roma XI dà vita a un gemellaggio con il municipio autonomo zapatista Vicente Guerrero, del Caracol di Morelia.

Sempre dalla parte degli oppressi, di chi lotta per la libertà e l’autodeterminazione del proprio popolo, nel 2002 sul nascere della Seconda Intifada, andiamo in Palestina per rompere con i nostri corpi l’assedio cui è costretto il popolo palestinese, per sostenere la società civile costretta dall’occupazione israeliana a vivere senza diritti e dignità. Passano gli anni e nel 2008 torniamo in Palestina con il progetto Sport sotto l’assedio, che organizza una carovana di atleti non professionisti pronti ad attraversare i check – point e il Muro della vergogna imposto da Israele per incontrare giovani atleti palestinesi attraverso il gioco del calcio e del basket.

Negli anni il movimento No global ha assunto forme differenti con la capacità di creare consenso e moltiplicare il conflitto, cosciente del fatto che non esiste pace senza giustizia. Dall’esperienza delle Tute Bianche a quella dei Disobbedienti, oggi La Strada è in Action, movimento che lotta per il diritto all’abitare difendendo i ceti popolari e i senza tetto della città.

Nel 1997 insieme al centro sociale Corto Circuito facciamo una scelta impopolare, ma giusta e lungimirante: decidiamo di misurarci nelle elezioni amministrative con due nostri candidati indipendenti nelle liste di Rifondazione Comunista, Luciano Ummarino al Municipio XI e Nunzio D’Erme al Comune di Roma. La scommessa è vincente e così inizia la nostra esperienza corsara nelle istituzioni, con la forza di chi viene dal basso, incorruttibili al potere del potere. Da allora la nostra stella polare resta quella del ridisegno dei processi decisionali e quindi della democrazia, e per questo con la neo elezione di Tarzan (candidato di Action) nel Consiglio Comunale possiamo dire di essere riusciti ancora una volta a dare voce ai senza voce, agli ultimi della città.

Ogni giorno il centro sociale continua a costruire un nuovo modo possibile grazie alla passione di molti compagni che non erano presenti quel lontano 8 ottobre 1994; ma forse è proprio questa la grande forza che negli anni ha contraddistinto La Strada: aver dato vita a tante altre Strade!

Nel autunno del 2003 un altro tassello si è aggiunto al quadro della Garbatella ribelle: in Via delle Sette Chiese nascono Le CaSette! Con più di dieci famiglie italiane e migranti, sottraiamo all’abbandono e alla speculazione edilizia alcune piccole abitazioni, dando così una prima risposta ai bisogni di queste persone. Con il passare del tempo, in questa piccola occupazione abitativa cresce la consapevolezza di dover lottare per un futuro migliore; così ancora oggi ci battiamo affinchè alle CaSette si attui un progetto di abitare sostenibile che preveda lo sfruttamento delle energie rinnovabili, delle acqua piovane e del riciclo dei rifiuti.

Negli ultimi anni di lotta per il diritto alla casa, dallo sportello autogestito di Action è nata la sperimentazione dell’Agenzia diritti Nuova Cittadinanza, sportello municipale in difesa dei diritti negati a tutti gli individui che vivono nel Municipio XI. In particolare l’Agenzia diritti svolge un importante lavoro di tutela e sostegno di singoli o nuclei familiari in emergenza abitativa, offrendo una consulenza legale gratuita e accompagnando gli utenti del servizio in ogni passaggio delle procedure di sfratto o di normalizzazione della situazione abitativa. Attraverso la sinergia con questo strumento innovativo, il centro sociale ha affrontato problemi di natura collettiva come la regolarizzazione di intere comunità di migranti: ad esempio il percorso avviato con gli afghani – che si affollavano nell’ Air Terminal Ostiense – ha portato alla nascita della Casa del Rifugiato di Roma; ma anche la lotta per la riqualificazione dell’ex IPAB San Michele a Tormarancia, nata dopo lo sgombero militare di una folta comunità di cittadini moldavi, dimostra che la partecipazione attiva dei cittadini può dare risposte a situazioni di disagio sociale, migliorando la qualità della vita di tutto il territorio.

Coscienti che la partecipazione sia un elemento dirompente, che può segnare un cambiamento nella vita della città, vogliamo organizzarci con gli inquilini Enasarco per tutelare i tanti che subiranno gli effetti disastrosi della dismissione del patrimonio immobiliare di tale Ente, e con i cittadini di del Municipio per ottenere che l’area dell’ex Fiera di Roma non venga ragalata ai soliti speculatori, ma sia riqualificata tenendo conto delle esigenze territoriali.

La produzione culturale de La strada continua a sperimentare nuove forme e modilità, alternando presentazioni di libri e video a concerti e spettacoli teatrali, organizzando iniziative culturali in piazza, diffondendo il copyleft per il libero accesso alla cultura e ai saperi: ancora oggi il centro sociale è l’unica realtà giovanile nel Municipio che propone musica e cultura a prezzi popolari.

Questo posto libero dalla prevaricazione del più forte e dalla repressione dei sindaci sceriffo, sinceramente antiproibizionista, propone un servizio di ripetizioni scolastiche gratuite, un internet point gratuito, la proiezione delle partite della magica Roma su maxischermo con una piccola sottoscrizione, il biliardino e il ping pong a disposizione: piccole cose che contribuiscono a creare un’atra idea di socialità e una qualità della vita migliore.