Ieri, 24 marzo 2021, in tantə da tutta Roma, abbiamo commemorato i morti dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, portando fiori rossi al mausoleo.

La giornata ha visto una grande partecipazione studentesca, che ha animato l’iniziativa riportando la mancanza di una scuola pubblica che tutt’ora fatica a parlare della resistenza e degli eccidi perpetrati dalle truppe naziste con l’aiuto dei fascisti.

Quest’anno, il ricordo di 77 anni fa non poteva non tenere conto della situazione attuale in cui moltə si ritrovano. Ecco perchè uno dei fili che ha legato la giornata è stato il lavoro di solidarietà che si è sviluppato nei nostri quartieri da ormai più di un anno.

Un legame necessario per fare in modo che gli ideali di libertà, giustizia ed uguaglianza, di chi si vide strappare la vita, possano vivere ancora oggi nella comunità che si aiuta reciprocamente. Perché la cura si trova nella cooperazione e nell’elaborazione collettiva che risponde ai bisogni di tuttə.

Con la crisi che stiamo attraversando e con il conseguente isolamento delle persone, si ripresentano nelle periferie i soliti sciacalli di estrema destra, cercando di farsi falsi paladini di una comunità selezionata in base al riconoscimento della cittadinanza, solo per raccogliere i frutti della loro propaganda spicciola.

Per questo continuare a mantenere vivi momenti come quello di ieri è fondamentale tutt’oggi.
Ricordare l’azione partigiana di via Rasella e l’eccidio delle Fosse Ardeatine è stato il terzo passo del percorso intrapreso con le realtà antifasciste del municipio, per ricordare chi è morto per mano dei fascismi di ieri e di oggi.

Percorso che attraverserà la data del 25 Aprile, fondamentale quest’anno più che mai, per ribadire l’unione dei quartieri e delle comunità resistenti a tutte le difficoltà del presente.
Perché oggi ci troviamo in una lotta per la cura contro il virus di un sistema che genera crisi su crisi, e che per profitto scommette  sulle nostre vite.

FINCHÉ IL CUORE BATTE QUI SI COMBATTE