da admin | 25 Mar 2020 | Blog, Reddito
In un momento in cui è essenziale riconoscere che ciascun individuo è parte attiva e responsabile di una comunità, questo è il tempo in cui è necessario dare prova di aderire davvero al piano della società e ai suoi bisogni reali, questo è il tempo di garantire il diritto all’esistenza.
Ora è il tempo che ci mette davanti a cambiamenti sempre più repentini e alla necessità di strutture politiche e sociali adeguate. Sia per rispondere all’attuale emergenza sia per ridefinire una misura più universale di protezione sociale.
È il tempo di semplificare le misure, includere tutta la popolazione, garantire ciascun individuo a prescindere dalla appartenenza alla categoria del lavoro o non lavoro. Dopo i primi provvedimenti destinati agli ammortizzatori sociali è
necessario garantire una universalità degli interventi.
L’Italia ha introdotto dal 2019 la misura del reddito di cittadinanza che ora, se opportunamente riformata in senso più universalistico e meno vincolante, può essere un importante strumento di sostegno alle persone, come diritto di esistenza.
Per questo riteniamo urgente:
– Espandere, ampliando significativamente la soglia di accesso, la misura del Reddito di Cittadinanza per raggiungere tutti coloro che sono esclusi dagli ammortizzatori sociali;
– Semplificare le procedure ed i criteri di accesso e rendere l’erogazione immediata;
– Riconoscere l’individualità della prestazione;
– Liberare la misura dai vincoli delle politiche attive, o altri obblighi, dispendiosi e ora quanto mai inefficaci;
– Utilizzare tutte le forme di finanziamento, anche dei fondi europei, destinate a sostenere la platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza;
– Prevedere che le modifiche in senso universalistico della misura non si esauriscano nel periodo della “quarantena” o “dell’emergenza”, ma divengano strutturali, come fondamento di un nuovo Welfare finalmente inclusivo e garantistico.
Il welfare non è una spesa, ma un investimento!
Per firmare la petizione clicca qui
Consiglio direttivo del Basic Income Network (BIN) Italia
Aderiscono:
Associazione Progetto Diritti
Associazione Roma Dakar
Assalti Frontali
Libera, Associazioni nomi e numeri contro le mafie
Rete dei Numeri Pari
Attac Italia
Non Una di Meno – Milano
Non Una di Meno – Lugo
Movimenti diritto all’abitare
Comunità Emmaus – Ferrara
Arci – Roma
MOMO Edizioni
Associazione di promozione sociale Conflitti
CLAP Camere del lavoro autonomo e precario
CLAP ANPAL SERVIZI
Associazione Commonfare
Opera Viva Magazine
Effimera.org
GigaWorkers Collettivo di intervento sulla precarietà – Milano
Deliverance Milano Lavorator@ Autorganizzat@
ESC Atelier – Roma
Macao Nuovo Centro per le Arti la Cultura e la Ricerca – Milano
Quinto Stato
La Furia dei Cervelli
Rimaflow Fuorimercato soc coop sociale – Milano
Associazione TILT
Acrobax Project – Roma
CSOA Auro e Marco – Roma
Angelo Mai – Roma
Compagnia Mangiafuoco – Roma
Associazione Culturale Cambiapiano – Roma
Diritti al Futuro – Senigallia
Comitato per Villa Giaquinto – Caserta
Laboratorio sociale Millepiani – Caserta
Red Mirror
Associazione Mediterraneo di Pace – Palermo
Cobas Comdata – Torino
Autoconvocat* – contro la crisi
USB – Matera
Maurice GLBTQ – Torino
Collettivo Le Gauche
Coordinamento Asti-Est – Asti
Giovani Comunisti
Off Topic – Milano Associazione culturale
ALMARE – Torino
Associazione Oltre la Crescita – Roma
Lavoratori e lavoratrici dello spettacolo per il sostegno al reddito
SMS Spazio di Mutuo Soccorso – Milano
Centro Sociale Cantiere – Milano
Casa Umanista – Torino
Ambrosia – MIlano
Ape (Associazione Proletaria Escursionisti) – Milano
ADL Cobas
Manifestolibri – gruppi
Attac – MIlano
Il giardino liberato Materdei (bene comune) – Napoli
Zero 81 Spazio di Mutuo Soccorso – Napoli
Transform! Italia
CAP 80126 – Centro Autogestito Piperno di Napoli
Scugnizzo Liberato – Napoli
ATDAL Over 40
UDS Unione Degli Studenti – Caserta
Csoa La Strada – Roma
Per le realtà sociali e collettive che vogliono aderire e inserire la loro firma in calce all’appello, inviare una mail a info@bin-italia.org
Articolo originale qui
da admin | 25 Gen 2019
PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO CONTRO I DIRITTI E LA DIGNITA!
Riduzione delle possibilita’ di regolarizzazione dei migranti FATTO
Abolizione della protezione umanitaria per chi fugge da conflitti e miseria FATTO
Aumento dei giorni di trattenimento (detenzione) nei centri per il rimpatrio, fino a 210 FATTO
Nessun aumento degli scarsi stanziamenti per i centri antiviolenza FATTO
Aumento dei morti in mare nel tentativo di raggiungere l’europa, fino a otto morti al giorno FATTO
Aumento delle pene per reati legati all’attivismo e alla protesta sociale come blocco stradale FATTO
Disposizioni per utilizzo dei taser fatto
Esclusione dal registro anagrafico per i richiedenti asilo e di fatto restrizione di diritti fondamentali (istruzione, sistema sanitario) FATTO
Restrizione dell’accoglienza e relativo aumento di marginalita’ e poverta’ in territori gia’ sofferenti FATTO
Aver lasciato 49 persone in mare per 19 giorni FATTO
Istigazione quotidiana al razzismo e alla xenofobia FATTO
Cessione unita’ navali alla libia che il governo nonostante le inchieste e dichiarazioni di onu, unhcr, amnesty international considera un “porto sicuro” FATTO
Abbiamo grandi responsabilita davanti a noi: Ribellarci e disobbedire alle leggi ingiuste, ribadire e costruire spazi di solidarieta’, uscire dai social network per incontrarci nelle piazze e nelle strade per riscoprirci tant* e divers*.
Aprire i porti, le frontiere, le nostre citta’, le strade e le piazze perche’ senza dissenso non c’e’ democrazia.
Aprire la cittadinanza alla generazioni presenti e future
Affermare il salvataggio in terra e mare come azione indiscutibile e giusta.
Salviamoci anche noi per restare uman*!
Per questo vi aspettiamo venerdi 25 gennaio ore 17:00 in piazza dell’esquilino,
Nei pressi del ministero degli interni, dobbiamo farci sentire!
Porta con te una casseruola, mestoli e strumenti atti al rumore!
da admin | 23 Gen 2019 | Blog, Comunicati, Solidarietà
Manifestazione pacifica per denunciare le politiche del governo Conte – e del ministro dell’Interno Salvini – in fatto di migrazione e accoglienza.
Circa 25 tra attiviste e attivisti della Rete Restiamo Umani hanno manifestato pacificamente questa mattina davanti al Vittoriano di Piazza Venezia per denunciare le politiche del governo Conte – e del ministro dell’Interno Salvini – in fatto di migrazioni e accoglienza. Mentre veniva aperto uno striscione con il messaggio “Naufragi di Stato”, attiviste e attivisti si sono coperti il volto in modo simbolico, per ricordare quanto le persone migranti vengano rese invisibili da frontiere, chiusure e leggi.
Per protestare contro le politiche dell’esecutivo in carica, la Rete Restiamo Umani invita tutte e tutti a prendere parte al presidio “Frontiere visibili persone invisibili! All migrants are welcome!” che si terrà venerdì prossimo in Piazza dell’Esquilino a Roma, alle ore 17.
«Sin dal suo insediamento, il governo gialloverde si è contraddistinto per la sua pericolosa propaganda in fatto di migrazione, chiudendo i porti italiani a suon di tweet e alimentando un clima di scontro sempre più violento e xenofobo tra cittadini e migranti», dichiarano dalla Rete.
Le attiviste e gli attivisti denunciano le costanti violazioni di diritti fondamentali e la creazione di frontiere visibili e non, che colpiscono le fasce più deboli della popolazione, e che derivano da provvedimenti come il Decreto Legge Salvini su sicurezza e immigrazione. “È un vero e proprio atto di guerra al diverso, a chi non ha diritti, ma anche a chi compie atti di solidarietà e disobbedienza civile», continuano. “La chiusura del CARA di Castelnuovo di Porto è un drammatico effetto del decreto. Quel centro non era certo un modello di accoglienza, ma sradicare, separare e deportare le persone da un giorno all’altro è inaccettabile”. «Abbiamo un governo, trainato dal ministro dell’Interno, che sorveglia e punisce chi alza la testa contro questo stato di paura e contro la violazione dei diritti fondamentali delle persone. Tale condizione è poi ulteriormente alimentata da una permanente campagna mediatica mistificatoria, razzista e asfissiante».
Le attiviste e gli attivisti inoltre hanno voluto rimarcare ancora una volta quanto sta verificandosi nel Mediterraneo. Eventi drammatici come il recentissimo naufragio di 117 migranti e il respingimento in Libia di altre 100 persone.
«Tutto questo non sarebbe accaduto se fossero state date istruzioni precise alla guardia costiera italiana per intervenire, e se non ci fosse stata in corso una chiara politica contro il ruolo delle ONG che operano salvataggio in mare. Non possiamo più restare a guardare, è tempo di agire. Restiamo Umani sostiene ogni atto di disobbedienza civile alle politiche securitarie di questo governo, per mare e per terra, e invita tutte e tutti in piazza dell’Esquilino a Roma, venerdì 25 gennaio a partire dalle ore 17.00», concludono dalla Rete Restiamo Umani.
Per protestare contro le politiche dell’esecutivo in carica, la Rete Restiamo Umani invita tutte e tutti a prendere parte al presidio “Frontiere visibili persone invisibili! All migrants are welcome!” che si terrà venerdì prossimo in Piazza dell’Esquilino a Roma, alle ore 17.
da admin | 1 Dic 2018
Sei un fioraio egiziano che si spacca la schiena per portare a casa 600 euro al mese e, un giorno qualunque, vieni aggredito solo per il colore della tua pelle?
Sei uno di noi.
Sei una madre costretta a occupare un bene pubblico dismesso perché sei in attesa da anni di una casa popolare?
Sei una di noi.
Sei un giovane ragazzo obbligato a pedalare per tutta Roma, ricevendo una paga di 4 euro a consegna senza alcuna tutela?
Sei uno di noi.
Sei socia di cooperativa che, dopo lo scandalo di Mafia Capitale, si sente additata come criminale anche se si fa in quattro dalla mattina alla sera a fianco dei più deboli?
Sei una di noi.
Sei un laureato costretto al lavoro gratuito e la tua unica prospettiva è l’emigrazione?
Sei uno di noi
Sei una donna che non può permettersi un figlio e che rotola tra dieci lavoretti?
Sei una di noi
Sei un abitante di questa città costretto ad aspettare un anno per un’ecografia in un ospedale pubblico?
Sei uno di noi.
Sei una rifugiata che ha affrontato l’inferno libico e, dopo aver subito la mala-accoglienza, è stata sgomberata dall’ abitazione in cui aveva creato esperienze di autogestione e mutualismo con la propria comunità?
Sei una di noi.
Sei una persona che ne ama un’altra dello stesso sesso e hai sempre più paura a camminare per strada mano nella mano?
Sei una di noi.
Sei nato o cresciuto in Italia ma non hai la cittadinanza per la mancata riforma della legge?
Sei uno di noi.
Sei una maestra che prova a creare esperienze di convivenza e solidarietà in una delle tante scuole meticce della metropoli romana?
Sei una di noi.
Sei un commerciante romano che resiste alla violenza delle Mafie, che vorrebbero costringerti a pagare il pizzo?
Sei uno di noi.
Sei costretta alla falsa partita IVA, al lavoro a somministrazione, alla precarietà permanente?
Sei uno di noi
Sei la mamma di una bambina rom che, mentre passeggiava, ha visto la propria piccola colpita alla schiena da una pistola ad aria compressa?
Sei una di noi.
NOI SIAMO QUESTI
Quelli che tentano di sopravvivere in una città piena di disuguaglianze e miseria.
Quelli che resistono, facendo le capriole per far quadrare i conti.
Non cadiamo nella trappola di considerare causa dei nostri mali chi sta peggio di noi o chi è nato altrove, perché sappiamo di essere dalla stessa parte.
NOI NON SIAMO
Gli imprenditori dell’odio e del rancore che soffiano sul razzismo e rievocano il fascismo.
I grandi costruttori e le Mafie che saccheggiano le nostre città.
Le multinazionali e la finanza che sfruttano il nostro lavoro e speculano sui nostri soldi.
Quelli che, raggiunti i luoghi di governo, distruggono i servizi pubblici e dimenticano i beni comuni.
I grandi potentati economici che arricchiscono i ricchi e impoveriscono i poveri.
Chi usa il potere, l’odio e il rancore per nascondere e non risolvere i nostri problemi sociali ed economici, non ci inganna.
COSA VOGLIAMO? DIGNITÀ E GIUSTIZIA SOCIALE
Eguaglianza, solidarietà, pari opportunità, partecipazione e accoglienza sono i principi in cui crediamo e che rivendichiamo.
La sicurezza che cerchiamo è innanzitutto quella economica e sociale: lavoro, reddito e casa dignitosi. Una scuola e una sanità pubbliche, universali e efficienti. Verde e spazi sociali per i nostri bambini.
Una città libera dalle Mafie e dai grandi poteri finanziari ed economici.
Una società libera da ogni tipo di discriminazione e di razzismo, secondo i principi conquistati dalla Resistenza, sanciti dalla Costituzione e smarriti dalla Repubblica.
Per questo chiediamo a tutti e tutte di prendere parola, di uscire dalle case e dai luoghi di lavoro; di incontrarci per conoscerci e riconoscerci sabato 1 dicembre in un corteo che partirà da Piazza della Repubblica alle ore 14:00
My front page
da admin | 19 Nov 2018 | Blog, Città
Conoscersi, Riconoscersi, Ribellarsi
Sei un fioraio egiziano che si spacca la schiena per portare a casa 600 euro al mese e, un giorno qualunque, vieni aggredito solo per il colore della tua pelle?
Sei uno di noi.
Sei una madre costretta a occupare un bene pubblico dismesso perché sei in attesa da anni di una casa popolare?
Sei una di noi.
Sei un giovane ragazzo obbligato a pedalare per tutta Roma, ricevendo una paga di 4 euro a consegna senza alcuna tutela?
Sei uno di noi.
Sei socia di cooperativa che, dopo lo scandalo di Mafia Capitale, si sente additata come criminale anche se si fa in quattro dalla mattina alla sera a fianco dei più deboli?
Sei una di noi.
Sei un laureato costretto al lavoro gratuito e la tua unica prospettiva è l’emigrazione?
Sei uno di noi
Sei una donna che non può permettersi un figlio e che rotola tra dieci lavoretti?
Sei una di noi
Sei un abitante di questa città costretto ad aspettare un anno per un’ecografia in un ospedale pubblico?
Sei uno di noi.
Sei una rifugiata che ha affrontato l’inferno libico e, dopo aver subito la mala-accoglienza, è stata sgomberata dall’ abitazione in cui aveva creato esperienze di autogestione e mutualismo con la propria comunità?
Sei una di noi.
Sei una persona che ne ama un’altra dello stesso sesso e hai sempre più paura a camminare per strada mano nella mano?
Sei una di noi.
Sei nato o cresciuto in Italia ma non hai la cittadinanza per la mancata riforma della legge?
Sei uno di noi.
Sei una maestra che prova a creare esperienze di convivenza e solidarietà in una delle tante scuole meticce della metropoli romana?
Sei una di noi.
Sei un commerciante romano che resiste alla violenza delle Mafie, che vorrebbero costringerti a pagare il pizzo?
Sei uno di noi.
Sei costretta alla falsa partita IVA, al lavoro a somministrazione, alla precarietà permanente?
Sei uno di noi
Sei la mamma di una bambina rom che, mentre passeggiava, ha visto la propria piccola colpita alla schiena da una pistola ad aria compressa?
Sei una di noi.