Generazione senza confini – Studenti verso il 25 marzo

Generazione senza confini – Studenti verso il 25 marzo

Il 25 marzo si riuniranno nella nostra città i i capi di stato e di governo europei, per celebrare il sessantesimo anniversario del Trattato di Roma, che istituì la Comunità Economica Europea. Il 25 Marzo sarà solo il primo di tanti eventi istituzionali che coinvolgeranno il nostro Paese nei prossimi mesi – a partire dal G7 di Taormina dove sarà presente Donald Trump – eventi che sicuramente ignoreranno i problemi centrali per la nostra generazione, come la mancanza di prospettive, di cui i i primi responsabili sono proprio questi governi.
Generazione cresciuta con la promessa di un’Europa che avrebbe garantito la crescita economica, e che si è ritrovata, invece, a essere più povera di quella che l’ha preceduta, la prima a vedersi ridurre, e non aumentare, le proprie possibilità di realizzazione e di autosufficienza economica. Dopo un decennio di crisi continua, l’unica soluzione proposta dalla governance europea è stata l’austerity, lo smantellamento dei diritti sul lavoro, di cittadinanza, di formazione, e in ultimo di libera circolazione. Dopo essere cresciuti in un mondo che prometteva il rispetto e lo sviluppo dei diritti fondamentali di ogni individuo, ci ritroviamo invece ad assistere alla costruzione di confini in ogni angolo del globo: che si tratti dei muri fisici alle frontiere europee, che impediscono a chi fugge dalle guerre in Africa e Medio Oriente di raggiungere il nostro continente, o di quelli invisibili, come le nuove disposizioni di legge in materia di immigrazione, o come quelli che il governo britannico si prepara ad erigere nei confronti di qualunque straniero, inclusi centinaia di migliaia di italiani nostri coetanei.
Questa Unione Europea è complice dello smantellamento dell’Università e della ricerca pubblica, dove ha imposto, a partire dal processo di Bologna, un modello basato sulla competizione ad ogni costo, tra studentesse e studenti, così come tra università stesse. E’ complice della ristrutturazione della scuola pubblica basata su logiche di mercato, così come vuole la Buona Scuola di Renzi e l’introduzione dell’alternanza scuola-lavoro. E’ complice di programmi-truffa come Garanzia Giovani che mettono all centro la costruzione di competenze per ‘l’occupabilità’ dei giovani, e non per la costruzione di occupazione, e di politiche sociali adeguate per i periodi di disoccupazione. Queste politiche, decise nelle istituzioni europee, sono sempre state applicate dai governi nazionali, così come ha fatto Renzi, e sta facendo Gentiloni. Questo modello di Unione Europea è, quindi, servito a smantellare diritti, che sembravano acquisiti, tradendo la speranza di quanti avevano visto nel modello Europeo la possibilità di superare gli Stati Nazione, e di poter inaugurare quindi un’epoca in cui pace e giustizia sociale fossero poste e garantite sul piano comunitario.
Questa è la generazione che forse più di ogni altra è cresciuta con la convinzione di avere cittadinanza nel mondo, ancor prima che di un singolo paese, anche per questo non possiamo accettare di rimanere in silenzio mentre ovunque l’idea di un mondo aperto e plurale viene messa sotto accusa da forze populiste e razziste, che sputano sui diritti delle donne, dei lavoratori, dei migranti. Consapevoli della complessità delle relazioni politiche, economiche, culturali e sociali dello spazio europeo e internazionale, non possiamo accettare di veder restringere l’orizzonte dello spazio d’azione alle sole logiche nazionali.
Abbiamo l’ambizione di un’Europa e di un mondo dove le frontiere -fisiche e immateriali- possano essere abbattute, dove la vita delle persone possa essere tutelata, dove la dignità di studenti, lavoratori e migranti sia un principio fondamentale e non un’opzione politica scavalcabile. Il 25 marzo scenderemo in piazza per dire che l’Europa che vogliamo è quella che si organizza dal basso per combattere l’esclusione sociale, per costruire spazi di autogoverno e di partecipazione, per erigere un modello capace di accogliere chi fugge da guerre e povertà e di sconfiggere gli spettri di razzismo e xenofobia. Il 25 scendiamo in piazza, per destituire l’Europa “celebrata”, per un’Europa meticcia, solidale e migrante. Contro ogni Stato e nazione.
Roma, 25 Marzo, h.11 Corteo da Piazza Vittorio – Per un’Europa meticcia, solidale e migrante
Libertà di Movimento – Europe for All

Libertà di Movimento – Europe for All

Appello per la costruzione di un 25 marzo a Roma di lotta ai confini, all’austerità, al razzismo, per la libertà di movimento.

Il 25 marzo i capi di stato e di governo d’Europa si riuniranno a Roma per celebrare il 60° anniversario del Trattato di Roma, costitutivo della Comunità economica europea.
Questo incontro, al di là della retorica celebrativa, assume un significato che non può e non deve essere occultato: quello di accelerare il processo di integrazione europea come risposta all’elezione di Trump, a Putin e alla Brexit.

L’Europa che verrà celebrata è, però, un continente ad (almeno) due velocità, segnato dalle politiche di austerity e che fonda la cooperazione interstatuale su accordi economici e quadrature di bilancio, mentre lascia morire sui propri confini chi fugge da condizioni drammatiche di esistenza e cerca rifugio e protezione in territorio europeo, nonché la possibilità di riprogettare il proprio futuro.

Anche il trattato di Schengen che sembrava essere il necessario strumento comunitario per abbattere le frontiere interne all’Europa, è stato vanificato dalle politiche migratorie dei singoli stati membri, che hanno ridisegnato i confini come luoghi di morte: per chi salta sui treni in corsa per raggiungere la propria destinazione, per chi muore folgorato dalle reti elettriche di protezione o investito dai tir nelle gallerie tra Ventimiglia e la Francia, oppure – ma è divenuta una notizia talmente rituale da non suscitare più scandalo né indignazione – per chi muore nel Mar Mediterraneo, dove si contano più di 5.000 morti accertati nel solo 2016.

Riteniamo fondamentale non perdere l’occasione del 25 marzo per ricollocare al centro del discorso la libertà di movimento, a maggior ragione se il palcoscenico è la città di Roma, uno spazio metropolitano, attraversato da un susseguirsi letale di confini, divieti, inadempienze e corruzione. Uno spazio nel quale lo stesso concetto di accoglienza sembra aver perso qualsiasi significato.

Siamo l’ Europa meticcia, solidale e migrante e lo spazio europeo è il nostro terreno di azione politica. E in questo senso accettiamo la sfida posta da un campo “disintegrato”, a molteplici velocità, dove l’opzione nazionale rischia (e già in parte è così) di offrire terreno ad un populismo che si nutre di razzismo, fascismi, assottigliamento degli spazi di libertà e uguaglianza.

Proprio i migranti e le migranti, infatti, sono i soggetti che più di altri sono in grado di dislocare costantemente le forme del disciplinamento e della repressione della mobilità, nonché di trasformare i limiti della cittadinanza. Il loro spostamento mette in tensione i confini nazionali ed intraeuropei, e la loro collocazione nel mercato del lavoro ridetermina le forme molteplici di sfruttamento del lavoro contemporaneo. Ed è proprio con loro che vogliamo contestare le politiche migratorie europee che negli ultimi anni hanno prodotto hotspot, relocation, accordi bilaterali criminali, svuotando di senso il diritto d’asilo e la libertà di movimento dentro lo spazio europeo, già compromessi dal regolamento Dublino.

Conferma di queste politiche è il Decreto legge Minniti del 17 febbraio, configurato come nuovo “pacchetto sicurezza”, in cui vengono lesi diritti garantiti costituzionalmente e dalle convezioni internazionali, e in cui viene introdotto il lavoro gratuito servile anche per i richiedenti asilo.

Politiche che, in una trappola di austerità selettiva e populismo xenofobo, producono soggettività impoverite, vulnerabili e precarie, funzionando quale dispositivo di ricatto e di confinamento materiale e simbolico delle vite.

Ripartiremo dunque da qui, da Roma, e proprio il 25 marzo, perché vogliamo rendere visibile una costellazione europea di esperienze sociali e politiche che, nelle pratiche mutualistiche, nell’autodeterminazione dei soggetti e nelle rotture conflittuali, siano in grado di contrastare politiche emergenziali, retoriche umanitarie, e sentimenti xenofobi.

Saremo in piazza per gridare, ancora una volta, che vogliamo e possiamo realizzare un’Europa diversa che parta dalla valorizzazione di territori inclusivi e solidali.

Le proteste anti Trump negli USA, l’invasione degli aeroporti contro il “muslim ban”, One day without us, e la piazza dei 200mila di Barcellona al grido di “vogliamo accogliere” ci hanno segnalato, che è necessario, fare coalizione, ‘essere marea’, per segnare l’ordine del discorso rimettendo al centro la libertà di movimento e il diritto per ogni essere umano di scegliere dove andare e dove stare.

ROMA 25 marzo h.11 PIAZZA VITTORIO
#libertadimovimento
#EuropeForAll

Pace e Giustizia per il Kurdistan – Manifestazione Nazionale

Pace e Giustizia per il Kurdistan – Manifestazione Nazionale

11 febbraio 2017 – Manifestazione Nazionale a Milano Libertà per Öcalan e per tutte le prigioniere e i prigionieri politici Pace e Giustizia per il Kurdistan

La lotta del Movimento di Liberazione Curdo per la democrazia, la coesistenza, l’ecologia e la liberazione delle donne ha raggiunto primi risultati positivi con l’allargamento del modello di autogoverno democratico nei territori liberati dal giogo delle bande ISIS. Ma con l’estensione della situazione di guerra attuale nel Bakur-Turchia, Rojava-Siria e nel Medio Oriente, i curdi e le altre popolazioni della regione affrontano gravi pericoli; lo stesso Movimento di Liberazione subisce nuove e pesanti minacce.

Per garantire la sua presidenza, Erdogan si è alleato con i fascisti e i nazionalisti turchi, così da affrontare la questione curda con la violenza e la repressione: tutto ciò che è collegato con i curdi e la loro identità è un obiettivo. Vengono commissariate le municipalità, i co-sindaci sono arrestati e sostituiti con amministratori fiduciari di nomina governativa. La brutalità della guerra in Kurdistan che ha visto la distruzione di intere città, è già costata la vita a migliaia di civili, arresti di massa di politici, intellettuali, accademici, giornalisti, attivisti, avvocati e magistrati, fino ad arrivare al piano per l’eliminazione fisica di Öcalan.

La pesante tortura psicofisica inflitta al leader curdo Abdullah Öcalan, nel corso degli ultimi 18 anni in condizioni di isolamento totale, è stata inasprita con ulteriori limitazioni del suo regime carcerario. Dal 5 aprile 2015, dopo che Erdogan ha messo fine al negoziato “per una soluzione politica e democratica della questione curda”, i contatti con l’isola di Imralı sono praticamente interrotti.

In base a recenti informazioni ci sono gravi motivi di preoccupazione per la stessa vita di Ocalan. Nel mentre il regime di Erdogan si prepara a reintrodurre la pena di morte.

Abdullah Öcalan è il rappresentante riconosciuto del popolo curdo, egli svolge un ruolo decisivo per una possibile soluzione duratura e democratica della crisi profonda del Medio Oriente.

La storia ha dimostrato che la questione curda non può essere risolta militarmente. Le guerre di logoramento e i genocidi dello stato turco non hanno mai funzionato. Hanno sempre avuto l’effetto contrario. La Turchia non deve continuare ad attizzare un fuoco che non può spegnere. I colloqui per una soluzione politica della questione curda devono riprendere in una condizione di parità. L’unico modo per garantirlo è l’immediata liberazione di Abdullah Öcalan.

IN OCCASIONE DELL’ANNIVERSARIO DEL SEQUESTRO DI ÖCALAN, IN CONTEMPORANEA CON LA MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE DI STRASBURGO, SCENDIAMO IN PIAZZA A MILANO L’11 FEBBRAIO , PER:

• La libertà per tutti i prigionieri politici e le prigioniere politiche in Turchia! Basta alla tortura e all’isolamento! Chiudere la prigione di Imralı!
• Una soluzione politica e democratica della questione curda! Revocare il bando contro le organizzazioni curde!
• La libertà di Öcalan e la Pace in Kurdistan!

UIKI – Ufficio Informazioni del Kurdistan in Italia , Comunità Curda in Italia, Rete Kurdistan Italia

Per adesioni:   info@uikionlus.com  /   info@retekurdistan.it

 

Adesioni pervenute al 30 gennaio 2017:

Associazione ESSE

Associazione Senza Confine

Associazione Verso il Kurdistan

Associazione Senza Paura Genova

Associazione Culturale Il Bene Comune di Campobasso

AssopacePalestina

Associazione CISDA – Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane

Associazione Italia-Nicaragua Milano

Associazione Diritti e Frontiere, ADIF

Associazione Cultura è Libertà

Associazione No Border

Associazione Culturale Punto Rosso

Associazione Progetto Diritti onlus

WILPF- Italia,Womens International League for Peace and Freedom

Servizio Civile Internazionale, SCI

ARCI Nazionale

Unione degli Studenti

AvEG-KON

Rete Primo Marzo

Rete della Conoscenza

Link Coordinamento Universitario

Osservatorio Repressione

Lume Laboratorio Metropolitano Universitario- Milano

MovimentoNonViolento Sardegna

Confederazione Cobas

FIOM Cgil

Unione Sindacale di Base, USB

Confederazione Unitaria di Base, CUB

Partito della Rifondazione Comunista PRC

Partito Comunista dei Lavoratori- PCL

Sinistra Anticapitalista

Sinistra Italiana

Comitato ticinese per la ricostruzione di Kobane

Comunità curda in Ticino

Comunità siriaca in Ticino.

Federazione Livornese del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Federazione Provinciale di Bergamo del Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea

Federazione Anarchica Siciliana, FAS

ANPI Ortica

ANPI Colle Val d’Elsa

ANPI 25 Aprile, Milano

ARCI Solidarietà e Sviluppo, Nuovo

Associazione Jambo, commercio equo Fidenza

Associazione Verso la Mesopotamia ,Arco, Trento

La casa donne Lucha y Siesta, Roma

BuongiornoLivorno

Berta Vive Comitato Milano

MLKP

Comitato Spinta dal Basso

Comitato Arin Mirxan – Torino

Collettivo Vis Rabbia di Avigliana

Comitato NoMuos/NoSigonella, Catania

Circolo Cambiaghi

Circolo PRC -SE delle Valli Brembana

Circolo di Parma “celia sanchez – marilisa verti” della associazione nazionale di amicizia Italia Cuba

Casa Madiba Network

Collettivo EXIT di Barletta, Puglia

Collettivo Politico Scienze Politiche, Firenze
Rete Collettivi Fiorentini

ARCI Valle d’Aosta

ARCI Solidarietà Onlus

Il CSA Magazzino 47 di Brescia

Il circolo anarchico Ponte della Ghisolfa -Milano

Collettivo Guernica di Modena

CSA Grotta Rossa

Associazione Pettirossi Lombardia

ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO

Coordinamento Nord Sud del mondo di Milano

Teatro Officina-Milano

Cooperazione Rebelde Napoli

Lido Pola

Rete dei Collettivi Scacco Matto

Zona Esperienze Ribelli 081

ACT! Agire Costruire Trasformare

Associazione Culturale La Lotta Continua

Barrio Campagnola, Bergamo

Gruppo Anarchico “Carlo Cafiero” – FAI Roma

Circolo Italia Cuba Roberto Foresti di Genova

Sinistra per Fiorenzuola

Sinistra Italiana Milano

Dimitri Melli, Sindaco del Comune di Pegognaga

Michele Conia, Sindaco di Cinquefrondi (RC)

Amministrazione Comunale di Cinquefrondi

Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito

Ya Basta! Bologna

Cs Tpo

Labas Occupato

CSOA Angelina Cartella di Reggio Calabria

CSC Nuvola Rossa di Villa San Giovanni

CPA Firenze sud
Cantiere Sociale K100fuegos – Campi Bisenzio Firenze

Ex Caserma Occupata, Livorno

Espace Populaire di Aosta

ALKEMIA, Modena

Sinistra x Milano

Memoria Antifascista

Coordinamento Collettivi Studenteschi-Milano

Csoa Lambrate

CS Cantiere

Rojava Resiste

Campagna Free HDP

Casc, Lambrate-Milano

Zam Milano

Palermo Solidale con il Popolo Curdo

Comitato di Base No Muos

Gruppo Anarchico Alfoso Failla – Federazione Anarchica Italiana

Libert’Aria – Spazio di Cultura

Comitato Versiliese Carlo Giuliani ( Progetto per l’Unità Anticapitalista)

Es- Rete di elaborazione sociale Casalnuovo di Napoli

Osservatorio democratico contro le nuove destre -Milano

Giuseppe Acconcia,  Giornalista-Scrittore

Antonia Sani, presidente di WILPF-Italia

Simone Oggionni, Segreteria nazionale Sel-Sinistra Italiana

Marco Cannito, Capogruppo Comunale di Città Diversa

Luisa Morgantini già vice presidente PE

Gianni Fossati, Pres. Italia-Cuba Milano

Italo Di Sabato – coordinatore Osservatorio Repressione

Vittorio Agnoletto, già PE, membro del Consiglio Internazionale del Forum Sociale Mondiale

Gianpiero Bonvicino, Responsabile esteri PRC-SE federazione di Bergamo

Sergio Violante,Candidato al Municipio 1 per la lista “Milano in Comune”

Maurizio Poletto, responsabile CGIL Valle di Susa.

Gianni Sartori, giornalista

Luigi Vinci, Ex Europarlamentare

Sandra Cangemi, giornalista, Milano

Selly Kane

Prof. Raul Mordenti, Università di Tor Vergata

Prof. Roberto Pignoni, Università La Sapienza

Fabio Alberti

Cinzia Greco

Claudio Treves, Segretario generale Nidil-Cgil

Tano D’Amico, fotografo

Prof. Enrica Rigo, Clinica Legale Immigrazione, Università Roma Tre

Giovanni Russo Spena, ex Senatore della Repubblica

Silvia Baraldini, attivista per i diritti umani

Grazia Naletto, Presidente di Lunaria

Prof. Gabriella Rossetti, Università di Ferrara

Moni Ovadia, attore e musicista

Lino Anelli, Presidente del GAP di Piacenza e provincia

Francesca Koch, Presidente Casa Internazionale delle Donne

Luca Casarini

Fabrizio Burattini, USB