Paco Ignacio Taibo II torna a Garbatella
La scrittore messicano ha presentato a Casetta Rossa il suo nuovo libro A quattro mani. Con lui Erri de Luca e la scrittrice argentina Raquel Robles
“La linea retta è una finzione”: forse queste parole, usate dallo scrittore Paco Ignacio Taibo II per rispondere a una delle domande giunte dal pubblico che lo ascoltava attento nel parco Cavallo Pazzo lo scorso lunedì, sono quelle che meglio descrivono lo spirito con cui è stato scritto A quattro mani, il libro appena pubblicato in italiano (traduzione di Pino Cacucci e Gloria Corica) dalla casa editrice laNuovafrontiera. Per Taibo si è trattato di un ritorno a Garbatella e a Casetta Rossa dopo l’incontro che esattamente un anno fa lo aveva visto protagonista insieme a – fra gli altri – Erri De Luca, Gianni Minà e Pino Cacucci. Il libro si inserisce all’interno di una produzione letteraria varia e consistente che abbraccia generi diversi: dal romanzo giallo (la serie con il detective Belascoarán Shayne) alla Storia (Senza perdere la tenerezza. Vita e morte di Ernesto Che Guevara o Un rivoluzionario chiamato Pancho) passando per altri romanzi come quello pubblicato nel 2005 con il Subcomandante Marcos (Morti scomodi).
Mentre si ascolta Taibo raccontare la genesi del libro si fa fatica a trovare, appunto, una linea retta: i personaggi più particolari entrano nella narrazione e lo scrittore ha tutta l’aria di chi si diverte un mondo a fare il suo mestiere e a condurre il pubblico nella direzione da lui scelta. Taibo ride e fa ridere mentre racconta i vari ingredienti che hanno composto una storia stuzzicante in cui compaiono, per fare solo un breve elenco, due giornalisti, un rivoluzionario bulgaro antistalinista, un dipartimento della CIA specializzato nel fabbricare informazioni false e personaggi storici come Pancho Villa e il mago Houdini. Troppe cose? Lo scrittore rivela di aver “bruciato” almeno sedici romanzi per farne uno solo salvo poi rassicurare il pubblico sostenendo di averne almeno altrettanti nel cassetto.
C’è stato tempo anche per considerazioni di carattere diverso, dal ruolo della sinistra (pettegola e molto più avvezza alla divisione che all’unione) ai ritmi di lavoro (regolati dal volo e dal comportamento degli uccelli presenti a Città del Messico).
Il pomeriggio non ha ruotato solo intorno alla presentazione del libro dello scrittore messicano. Oltre a Taibo erano infatti presenti Erri De Luca e la scrittrice argentina Raquel Robles che ha parlato del suo libro Piccoli combattenti (tradotto da Iaia Caputo ed edito da Guanda, qui un’intervista rilasciata a La Repubblica qualche mese fa), un romanzo che affronta la tragedia dei desaparecidos argentini con gli occhi di una bambina partendo proprio dall’esperienza personale dell’autrice.