Spazi Urbani

Pubblicato il 19 giugno 2014 | da M. C.

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L’abuso infinito: il Casale di Roma 70 in ostaggio della destra capitolina

La scorsa settimana l'ennesimo rifiuto di riconsegnare le chiavi da parte dell'Associazione Asi Ciao. Il Casale rimane in balia dell'Agenzia Capitolina per le Tossicodipendenze, che doveva essere chiusa già da mesi.

Da più di quattro mesi il Casale di Grotta Perfetta è in ostaggio dell’associazione Asi Ciao. A febbraio, infatti, è scaduto il termine per l’assegnazione dell’immobile alla cordata composta da Asi Ciao e Acli Provinciali. Quest’ultima ha rispettato gli impegni contenuti nel bando di assegnazione, liberando i locali nei tempi prescritti. La prima, invece, ha rifiutato per ben tre volte, l’ultima è stata lo scorso 9 giugno, di riconsegnare le chiavi dello stabile all’amministrazione comunale. L’intero Casale, che nella sua destinazione originaria doveva ospitare le attività dei comitati di quartiere, continua quindi ad essere utilizzato abusivamente da un’unica associazione per svolgere sporadiche attività, alcune delle quali, come le feste private, addirittura a pagamento.

Come è possibile tutto questo? Per capirlo facciamo un piccolo passo indietro e torniamo alla giornata del 9 giugno. È questa infatti la data indicata nella determina di sgombero di Roma Capitale, che ha fatto proprie le decisioni del Municipio VIII. La maggioranza del Consiglio Municipale ha infatti deliberato che all’interno del casale nascerà un centro di sostegno per le donne vittime di violenza. Requisito indispensabile per far partire le attività è, ovviamente, che i locali siano liberi e il 9 giugno sembrava la data giusta per completare le operazioni. L’Asi Ciao non l’ha pensata così e ha convocato, lo stesso giorno, un’assemblea cittadina per opporsi allo sgombero. A rispondere all’appello sono stai però molti militanti di partito e pochi cittadini. Di quale partito si tratta? Per rispondere alla domanda basta leggere (lo sappiamo che vi stiamo chiedendo troppo ) la fantasiosa ricostruzione riportata sul Secolo d’Italia, house organ di quella fiamma tricolore ridotta ormai a lumicino. Come riportato alla fine dell’articolo “Andrea De Priamo, portavoce romano di Fratelli d’Italia, si è recato nella sede della Comunità per far sentire ai ragazzi la propria solidarietà mentre il consigliere capitolino di FdI Fabrizio Ghera ha annunciato di voler andare fino in fondo per far tornare sui suoi passi” il Sindaco Marino. Anche il direttore dell’ Agenzia Capitolina per le Tossicodipendenze (ACT), Massimo Canu, è accorso sul posto per evitare l’esecuzione dello sgombero. Ma non è tutto. Nello stesso articolo è riportato che “decine di ragazzi dormono nel casale”, ormai da più di dieci giorni, per “solidarietà con gli operatori che vivono nella struttura”.

Perché Fratelli d’Italia è tanto interessato al Casale di via di Grotta Perfetta? La risposta è molto semplice: sul Casale di Roma 70 grava la pesante ipoteca lasciata dalla mala gestione di Roma da parte di Alemanno. In particolare lo stabile di via di Grotta Perfetta 610 è un dono che l’ex Sindaco ha confezionato per il suo amico Massimo Canu, direttore dell’ACT. Il Casale ha infatti ospitato per circa due anni un servizio contro la tossicodipendenza, trasformatosi poi in comunità giovanile, anche se la sua originaria destinazione prevedeva l’utilizzo da parte dei comitati e associazioni di quartiere. L’ACT è al centro di polemiche che, iniziate qualche anno fa, non si sono ancora spente. Nel settembre 2012 il Roma Social Pride ha pubblicato un dossier che metteva sotto accusa la gestione delle politiche sociali da parte del Comune di Roma. “Dai servizi di scolarizzazione dei minori rom, alla gestione della Città dell’Altra Economia, ai bandi dell’ACT, alle assegnazione di spazi pubblici – si legge nel dossier pubblicato – sembra determinarsi un nuovo asse di interessi che riunisce vecchi amici, Alemanno, Rampelli, Ghera, Canu con nuovi acquisti. La tecnica – prosegue il dossier – è quella di elargire prima risorse limitate, attraverso l’odiosa pratica degli affidamenti diretti o i microprogetti generici, per poi fare il salto e aggiudicare gare più consistenti”. Esattamente quello che è successo nel Casale di Roma 70. Prima è stato fatto un bando di affidamento, da parte dell’ACT, ritagliato su misura per le associazioni amiche dell’ex Sindaco. Poi, scaduto il periodo di assegnazione, le stesse associazioni sono rimaste al loro posto per cercare di prendere definitivamente il possesso dell’immobile. Per discolparsi, l’associazione Asi Ciao ha sempre sostenuto che la sua permanenza oltre i termini permette la prosecuzione del servizio senza oneri per le casse del Comune. Si sono però scordati di dire che per le attività (tornei di biliardino, subuteo, playstation e qualche seminario) svolte durante i due anni di assegnazione hanno già intascato 130 mila euro di soldi pubblici.

Il Sindaco Marino rimane a guardare? Durante la campagna elettorale la posizione del Primo cittadino di Roma è stata chiara: chiudere l’Agenzia Capitolina per le Tossicodipendenze e internalizzare i servizi nel Dipartimento per le Politiche Sociali. Il capogruppo di Sel al Consiglio Comunale Gianluca Peciola ha più volte dichiarato che l’operazione avrebbe permesso un risparmio di 900 mila euro “che potrebbero essere utilizzati per il servizio rivolto agli utenti e non per macchine dei dirigenti e bonus vari”. Proprio per questi motivi la maggioranza del Consiglio Comunale ha approvato, all’inizio di quest’anno, una delibera che ha disposto la chiusura dell’Act e l’archiviazione definitiva del suo sistema clientelare. Gli impegni, come avviene spesso, non sono  stati mantenuti e l’Agenzia Capitolina continua ad operare indisturbata, insieme al suo direttore inamovibile Massimo Canu. Per quanto riguarda il Casale di Roma 70, invece, l’Assessore di Roma Capitale Cattoi ha più volte promesso pubblicamente di voler liberare lo stabile e ha emesso una delibera di sgombero nei confronti dell’Associazione Asi Ciao, messa lì proprio da Canu. Le operazioni per rendere esecutivo il provvedimento stanno, però,  procedendo con lentezza e, nel frattempo, l’associazione Asi ciao sta continuando ad utilizzare abusivamente il Casale. Sembra quindi che la nuova Giunta Comunale abbia deciso di tagliare, tra l’altro in malo modo, solo le foglie della pianta innaffiata da Alemanno e non abbia, invece, alcuna intenzione di estirpare le radici: l’Agenzia Capitolina per le Tossicodipendenze.

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