Spazi Urbani

Pubblicato il 6 dicembre 2014 | da Mattia Sacco

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Cabina Acea Millevoi: il 10 dicembre ripartono i lavori

L'ordinanza di sospensione del progetto emessa dal Presidente del IX municipio Santoro è prossima alla scadenza. L' Assessore all'urbanistica Caudo afferma: “I lavori proseguiranno ma con delle “migliorie”

Era il 19 novembre quando il Presidente Santoro emise l’ordinanza di sospensione dei lavori della cabina Acea in via Millevoi per verificare la compatibilità urbanistica dell’opera.

Da quel giorno si sono susseguiti numerosi incontri tra le parti: il comitato di quartiere Millevoi da un lato, l’assessore Caudo e i dirigenti Acea dall’altro, ma nessuna verifica è stata effettivamente eseguita.

La “trattativa”, durata circa due settimane, si è conclusa nella giornata di ieri con una presa di posizione netta da parte dell’Assessore, che ha dichiarato: “Non ci sarà alcuna sospensione definitiva dei lavori a causa di numerose autorizzazioni che non ho il potere di ritirare, si può però discutere su eventuali migliorie”.

Le mitigazioni proposte da Caudo – con il beneplacito di Acea – consisterebbero nella realizzazione di alcuni muri “protettivi” e di un prato con laghetto allo scopo di rendere meno visibile la cabina ai residenti.

La controproposta dell’assessore è però considerata dalle associazioni e dai cittadini una misera foglia di fico che non argina in alcun modo il problema principale: la cementificazione di quella porzione di agro romano, che con la realizzazione della cabina non potrà essere impedita.

Il Comitato Millevoi, direttamente coinvolto nella negoziazione, ha espresso completa insoddisfazione rispetto alla proposta avanzata da Caudo. Oltre a presentare ricorso al Tar, Comitato e Coordinamento Agro romano bene comune hanno dichiarato di voler indire un sit-in sotto l’assessorato all’urbanistica di via del turismo il prossimo 10 Dicembre, giornata in cui ripartiranno i lavori.

Al contempo il Comitato Millevoi ha presentato un ricorso dettagliato al Tribunale amministrativo regionale: si fa notare che l’area “interessata” è adibita a verde pubblico e che nessuna valutazione ambientale preliminare è stata effettuata prima di concedere le autorizzazioni a costruire.

 

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