Cultura TURCHIA IERI OGGI

Pubblicato il 9 gennaio 2017 | da Matteo Picconi

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Turchia ieri e oggi, all’AAMOD storie di popoli oppressi

Mercoledì 11 all’Archivio Audiovisivo di via Ostiense proiezioni e dibattiti sull’annosa questione turca e il fenomeno dei migranti

Turchia ieri oggi AAMODDopo i fatti recenti di Istanbul, si mantiene calda l’attenzione sulla Turchia. Nel tempo sono cambiati i protagonisti, gli antagonismi e gli equilibri geopolitici ma i problemi della precaria repubblica turca, sorta nel lontano 1923, sono ancora gli stessi. Assenza di democrazia, povertà nelle aree periferiche, indici ancora molto bassi di alfabetizzazione e intolleranza religiosa sono solo alcuni degli aspetti che hanno accompagnato, per quasi un secolo, una “giovane” nazione politicamente instabile, segnata da frequenti golpe militari e da vere e proprie dittature “camuffate” da governi democratici. Di conseguenza, parlare della Turchia degli anni ’70 o di quella odierna consente di rilevare numerose analogie da un punto di vista sociale e politico. Questo è il tema che sarà al centro dell’iniziativa “Turchia, ieri e oggi” promossa dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (mercoledì 11, ore 17 via Ostiense 106). Per l’occasione verranno proiettati due film-documentari: il primo, per la Turchia “di ieri”, è “Türkiye, storia di un popolo oppresso”, una rarissima inchiesta del 1974 firmata da Franco Barberi; la seconda, “di oggi”, è il web documentario “Chasing the stars”, che ci riporta, appunto, all’odierna questione dei migranti in viaggio verso l’Europa.

golpe Turchia 1971Un popolo oppresso”. Girato tra il 1972 e il 1973, quindi in occasione del cinquantenario della fondazione della repubblica, “Türkiye, storia di un popolo oppresso” di Barberi offre uno spaccato unico della Turchia, per molti aspetti attuale nonostante siano passati più di quarant’anni. Ambientato all’indomani dell’ennesimo golpe militare (il c.d. “colpo di stato del memorandum”, marzo-aprile 1971), il documentario spazia dal mondo contadino delle zone più povere della penisola, alla classe lavoratrice delle periferie urbane, per poi focalizzarsi sul loro sfruttamento e sulle prime forme di lotta proletaria, le quali verranno appunto soffocate dalla dittatura militare dei primi anni ’70. Una parte dell’inchiesta si sofferma sui primi migranti turchi nell’allora Repubblica Federale Tedesca, con particolare attenzione al ruolo di primo piano che questi occuparono nel movimento operaio in Germania. Come si legge nella presentazione del film-documentario da parte dell’AAMOD, l’idea di realizzare “Turkiye” nacque anche da «un libro pubblicato nei primi anni ’60 da Il Saggiatore, “Indagine su un villaggio in Anatolia”, di Mahmut Makal, ovvero il racconto della miseria totale di un villaggio dell’Anatolia fatto da un maestro contadino, che per qualche tempo aveva creduto alle promesse della nuova repubblica. Invece tutto era rimasto come prima, peggio di prima: la fame, l’analfabetismo, la mortalità infantile, il peso dell’Islam e delle sue superstizioni, la ferocia dei ricchi, l’inutilità del cosiddetto progresso tecnico e così via». La conclusione che trasse Makal nella sua “Indagine” rappresenta tuttora una triste verità: «l’unica via d’uscita possibile è la fuga o la morte, oppure la sottomissione consolatrice all’Islam».

Turchia Basmane SmirneAll’ombra della fortezza Europa”. Le vicende raccontate anni fa da Makal e da Barberi sono un prezioso riferimento storico rispetto all’attuale tema dei migranti, ormai non più (o non solo) turchi, bensì migliaia di persone provenienti dagli altri stati mediorientali e africani. Ed è proprio “la vita dei migranti”, e la loro disperata fuga verso la fortezza europea, ad essere raccontata nel web-documentario “Chasing the stars”, progetto che pone «al centro, la relazione tra i migranti, gli stessi autori e la rete di rapporti che si creano nei luoghi di frontiera, di transito e di arrivo». Come sottolineato dagli organizzatori, è ancora la Turchia a fare da sfondo al dramma di queste persone: «il web-doc ha inizio appena fuori dai confini europei: Izmir, Turchia. Qui i migranti, soprattutto siriani, vivono un tempo sospeso, tra l’attesa e la paura di imbarcarsi, l’organizzazione del viaggio, l’impegno ad andare avanti nonostante tutti gli ostacoli, primo fra tutti l’approvazione del trattato UE/Turchia per fermare i flussi verso l’Europa. Turchi, curdi, siriani e volontari internazionali hanno trovato nuove forme di aggregazione e di autorganizzazione per affrontare insieme tanto il quotidiano vivere quanto il prossimo futuro che li attende». Realizzato grazie ad una campagna di crowdfunding tuttora in corso, il doc consiste in tre episodi che vogliono esprimere rispettivamente «le diverse condizioni nelle quali i migranti si ritrovano: “L’attesa” in Turchia, “Di nuovo in trappola” in Grecia e “Un nuovo inizio” in Germania». All’Archivio Audiovisivo verrà presentato in anteprima “Basmane episode”, il primo dei tre documentari, che prende il nome proprio dal quartiere di Smirne dove viene organizzato il “traffico” dei migranti verso le isole greche. Realizzato dall’associazione culturale Cross Media Action (Cro.M.A), in collaborazione proprio con l’AAMOD, il progetto Chasing the Stars ha delle ambizioni più grandi: «nasce come un web-doc, ma diventerà uno strumento di sensibilizzazione e azione comune nell’ambito di una grande campagna di sensibilizzazione europea prevista per il 2018».

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