Il Kurdistan per i terremotati: solidarietà senza confini
Questa sera la comunità curda di Roma invita a una cena il cui ricavato andrà a sostegno della popolazione colpita dal sisma del 24 agosto
Gli Orti Urbani di Garbatella, questa sera, ospiteranno un’insolita cena. Cuochi d’eccezione i rifugiati appartenenti alla comunità curda romana, che invitano a una serata di cibi e musiche della loro terra per raccogliere fondi da destinare alle zone su cui si è abbattuto il sisma dello scorso 24 agosto. Il ricavato della cena sarà infatti devoluto alla Brigata Garbatella, unità locale della Protezione Civile, e alla rete solidale che sta intervenendo a sostegno delle comunità colpite dal sisma; i fondi verranno utilizzati per l’acquisto di materiali di prima necessità all’interno dei campi base finora allestiti.
Le scosse e i crolli nelle aree interessate proseguono; terminate le operazioni di soccorso e messa in sicurezza degli edifici rimasti in piedi inizierà la fase più complessa, quella della ricostruzione. Per il momento in molti scelgono di restare nella zona, preferendo dormire in tenda piuttosto che abbandonare le loro case, attività, persone care. Oltre i numeri della tragedia – quasi 300 morti, oltre 400 feriti, migliaia di persone rimaste senza casa – colpiscono anche quelli della solidarietà: in meno di dieci giorni gli sms solidali al 45500 hanno generato la cifra record di quasi 10 milioni di euro a beneficio dei terremotati, mentre Croce Rossa e Protezione Civile, soltanto dopo poche ore dopo il sisma, sono state costrette a chiedere l’interruzione della raccolta di beni alimentari in ragione dell’enorme affluenza di donazioni spontanee provenienti da ogni zona d’Italia. Secondo gli operatori dell’emergenza (che per questo motivo sollecitano esclusivamente donazioni di sangue e contributi in denaro) infatti, spesso lo slancio altruistico non adeguatamente organizzato rischia di creare più danni che benefici: l’invio indiscriminato di cibo o indumenti, ad esempio – specie ove indirizzato senza alcuna mediazione ai Comuni colpiti – spesso si traduce in un ulteriore carico di lavoro (in termini di inventario, stoccaggio e distribuzione) per amministrazioni locali già al collasso. Allo stesso modo, è sconsigliabile recarsi sul posto in maniera autonoma e non organizzata: tanto per i semplici cittadini volenterosi quanto per i giornalisti accorsi a raccontare le operazioni di soccorso (il cui ruolo fondamentale nelle situazioni critiche andrebbe svolto nel rispetto della deontologia e del buon senso, come raccomandato in questa guida dell’International Center for Journalists) il rischio è, infatti, di trasformarsi, più che in una risorsa, in ulteriore problema da gestire per chi già si trova a fronteggiare innumerevoli esigenze e priorità. Chiunque si rechi sul posto, oltre ad avere una professionalità o abilità specifica da mettere a disposizione, dovrebbe quantomeno rendersi autonomo – ad esempio provvedendo alla propria sistemazione per la notte, portando con sé provviste e indumenti adeguati per non gravare sulle risorse destinate alle vittime – e passare attraverso le varie realtà dell’associazionismo e dell’attivismo sociale presenti sul posto per organizzare la propria partecipazione.
Per dare il proprio contributo in una prospettiva non emergenziale meglio sarebbe, poi, acquisire e diffondere strumenti di prevenzione: partendo dalla consapevolezza di vivere in un territorio sismico e idrogeologicamente complesso, infatti, tutti possono dotarsi delle conoscenze necessarie a gestire nel modo migliore le situazioni di crisi.
Ma in questi giorni di lutto e slanci solidali, anche iniziative come quella di stasera – in cui una comunità, quella curda, che ha attraversato innumerevoli difficoltà si mobilità per esprimere vicinanza e supporto ad un’altra comunità che attraversa momenti difficilissimi – sono fondamentali. A partire dalle ore 20 l’appuntamento è agli Orti Urbani, in via Rosa Raimondi Garibaldi, Garbatella.

