Glocal Syriza e podemos

Pubblicato il 16 febbraio 2015 | da Fabio Ferrari

2

Syriza e Podemos, nuovi populismi o democrazia reale?

Il successo delle due formazioni della sinistra trova ragione nel loro radicamento sociale e nella concreta azione contro la crisi

People over the market. Il richiamo al superamento dell’austerity, riportato in uno degli striscioni del corteo che sabato pomeriggio ha visto scendere in piazza a Roma diverse migliaia di persone, non potrebbe essere più chiaro. La novità, questa volta, è che la mobilitazione riguarda la Grecia. Siamo infatti nel mezzo della settimana di trattative serrate tra le istituzioni europee e il nuovo governo del paese ellenico, guidato dal leader di Syriza Alexis Tsipras, al fine di trovare un accordo sulla sorte del debito greco.

La manifestazione romana, che ha accolto l’appello dei movimenti greci ad una parallela settimana di mobilitazioni in sostegno del governo Tsipras, è stata parte di una serie di iniziative volte ad esercitare una pressione dal basso nello scontro che oppone gli interessi finanziari della Troika al popolo greco, ora guidato da un rappresentante molto critico con le richieste dell’Unione Europea.

Syriza, formazione nata nel 2004 da una scissione del partito comunista greco (KKE) e una coalizione con altri minori partiti di stampo ambientalista e trozkista, ha visto i propri consensi elettorali passare dal 5% del 2006 al 16,8% e 26,8% nelle doppie elezioni del 2012, vincendo, con il 36% dei voti espressi, la recente tornata elettorale di fine gennaio. Un risultato storico, che ha portato una formazione della sinistra radicale al governo.

I detrattori additano il successo di Syriza come sinonimo di ascesa di un temibile populismo, critica estesa anche alla spagnola Podemos, neonata ma già salda formazione della sinistra nel paese iberico. Dopo un’ottima prova elettorale alle scorse elezioni europee (8%), Podemos viene indicata da recenti sondaggi come prima forza nelle intenzioni di voto per le prossima tornata elettorale.

Le ragioni dell’affermazione       La crisi dell’eurozona ha devastato le economie di Grecia e Spagna, spingendo gli indicatori economici dei due paesi mediterranei tra quelli dei paesi in via di sviluppo. Tale situazione risulta evidente in Grecia, piccola e fragile economia, mentre la Spagna ha vissuto soprattutto il dramma della bolla immobiliare e di un tasso di disoccupazione del 25%, fino a qualche tempo fa impensabile per la quarta economia della zona euro. Tuttavia, il voto di protesta non basta a spiegare il successo di Syriza in Grecia e di Podemos in Spagna. Entrambe le formazioni vengono da un percorso di forte radicamento nel tessuto sociale di riferimento.

Di fronte ad un contesto sociale disastrato, Syriza ha provato a dare una risposta concreta impegnando le proprie energie economiche nell’appoggio alla struttura di sostegno sociale Solidarity for all. Si tratta di un network nazionale di comitati auto-organizzati che si occupano di progetti di solidarietà alimentare – mense, raccolta e distribuzione di cibo – centri sanitari con medici volontari e farmaci gratuiti e cooperative di persone disoccupate. Creato nel 2011, Solidarity for all ha duplicato i comitati dal successivo anno grazie anche all’intervento di Syriza, che ne finanzia le attività tramite un fondo solidale in parte costituito dalla donazione del 20% dello stipendio dei parlamentari del partito e fornisce buona parte dei volontari che ne organizzano i servizi. Dalle iniziali 500, in poco tempo si è giunti a circa 10000 famiglie sostenute.

Anche Podemos fonda il suo attuale appeal in un retroterra di realtà sociali direttamente e realmente coinvolte nella quotidiana lotta alla crisi. Non unica ma fondamentale cinghia di trasmissione, il movimento degli indignados. Nato nel 2011, il movimento conosciuto anche come 15M ha dapprima familiarizzato le masse spagnole con i concetti chiave e le pratiche della democrazia diretta (si ricordino quelle oceaniche assemblee nella madrileña Puerta del Sol, dove la comunicazione si propagava tramite lo sventolare delle mani, metodo più che altro deriso dai movimenti nostrani), per poi passare a forme di organizzazione strutturate in modo da far fronte alla concreta lotta alla crisi. Un esempio su tutti, la PAH – Plataforma de Afectados por la Hipoteca (Piattaforma delle Vittime dei Mutui),  una rete e movimento sociale per il diritto ad un alloggio degno, la cui sponda politica è oggi Podemos, che organizza i cittadini per evitare sgomberi e sfratti. Come anche scritto dal quotidiano britannico The Guardian, la PAH ha raggiunto un elevatissimo livello di gradimento tra i cittadini e i sondaggi la dipingono come benvista persino dalla maggioranza degli elettori del Partido Popular, ma la definitiva consacrazione agli onori delle cronache è avvenuta quando il suo aiuto è stato richiesto dai servizi sociali spagnoli, ovvero da un ente dello stesso Stato.

Mentre nel Bel Paese la situazione politica stagnante segna continui aborti a sinistra del Partito Democratico, il fiorire di esperienze sulle sponde greche e spagnole del mediterraneo sembra rappresentare l’inizio di un nuovo tipo di società, nel quale la diretta partecipazione dei cittadini riveste un ruolo determinante. Difatti, oltre ad espandere il numero dei beneficiari dei servizi non più forniti dallo Stato, tali progetti funzionano come democrazie dirette, senza gerarchia, facendo perno sulla diretta assunzione di responsabilità delle persone.

Questa famiglia avrà abbastanza cibo? Questo bambino ha il giusto libro per la sua lezione? Questa coppia riuscirà ad evitare lo sfratto? Sembrano casi, quelli di Syriza e Podemos, che raccontano di come la politica possa influire nelle storie personali della gente, offrendo risposte a domande tanto semplici quanto terribili. Oltre all’aiuto a persone in difficoltà, i movimenti solidali stanno promuovendo una diversa concezione di come dovrebbe essere la politica, orientata dal basso verso l’alto e imperniata sui reali bisogni dei cittadini.

Un nuovo modello, che funziona laddove queste esperienze hanno alacremente lavorato ad una critica spietata della vuota politica rappresentativa dei partiti tradizionali.

Tags: , , , , ,


Autore



Back to Top ↑