da admin | 19 Gen 2019
La sezione A.N.P.I. Renato Biagetti , insieme al Municipio VIII, al Comitato Madri per Roma Città Aperta e a numerose realtà antifasciste che operano sul territorio del Municipio VIII, invitano la cittadinanza a partecipare, sabato 19 gennaio, all’iniziativa in Memoria di Primo de Lazzari.
PROGRAMMA:
Dalle ore 11
via Rosa Raimondi Garibaldi 40 – affissione della targa
Mercato di Garbatella – cantata della resistenza con il CORO Sgarbatello
Parco di Garbatella – Dedica di una Quesrcia Sottile a Primo De Lazzari
Primo de Lazzari è stato un Partigiano (nome di battaglia “Il Bocia”), che ha combattuto nella Brigata Garibaldi “Erminio Ferretti”.
Dopo la Liberazione è stato nella direzione della Federazione Giovanile Comunista Italiana e Vicepresidente dell’ANPI di Roma. Primo De Lazzari è stato un Partigiano e tale è rimasto per tutta la vita.
Una di quelle “querce sottili” che con generosità ci hanno lottato per la Libertà e la Democrazia, beni inestimabili da proteggere oggi più che mai.
Non ha mai smesso di raccontare alle nuove generazioni, attraverso un’intensa attività nelle scuole, le speranze e i sogni che ebbero i ragazzi e le ragazze come lui, i ragazzi e le ragazze della Resistenza, giovani investiti dalla tirannia del fascismo e della guerra.
La messa della targa sotto la sua casa, non vuole essere solo uno sterile esercizio della memoria, ma vuole rappresentare un gesto collettivo di riappropriazione di essa da parte delle nuove generazioni.
Le radici del nostro Paese devono essere più che mai ricercate oggi, nei gesti e nei sogni di chi ha sacrificato la propria vita per la nostra libertà.
da admin | 24 Mar 2018
335 spine nei nostri cuori – la Storia che non si cancella
Roma, 24 Marzo 1944 – 24 Marzo 2018
Il prossimo 24 Marzo saranno 74 anni dall’Eccidio delle Fosse Ardeatine, la strage simbolo dell’occupazione nazifascista a Roma e uno dei momenti fondativi della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza Partigiana in nome di un futuro di uguaglianza e libertà.
335 vittime rastrellate ed uccise dagli occupanti nazifascisti.
335 vittime di Rappresaglia, testimonianza eterna della barbarie della dittatura e del sacrificio per la nostra libertà.
Scolpite nella memoria collettiva di questa città, nei portoni dei palazzi, sui muri lungo le strade di Roma continuano a parlare di una storia che è parte di ognuno di noi e da qui, da Roma vogliamo ripartire: da questa città “ribelle e mai domata” che non può dimenticare per non smettere di lottare per un futuro migliore.
Non sappiamo se il prossimo 24 marzo sarà già in carica un governo ma sappiamo su che terreno si è giocata la partita elettorale nel corso degli ultimi mesi.
La difesa dell’italianità e le tante dichiarazioni sul ritorno del fascismo in Italia sono stati gli argomenti su cui ogni opinione sembrava ammissibile: dalle evocazioni fantasiose di una guerra di conquista in Libia alle dichiarazioni grottesche sulla difesa della Razza, fino alla nostalgia delle “buone opere” di Mussolini, abbiamo attraversato settimane di dibattito delirante sulla Storia del nostro paese.
Il grande spettro della sostituzione etnica è diventata la carta migliore per conquistare voti mentre la cronaca quotidiana non ha smesso un attimo di raccontare una paese in preda a un’ossessione paranoica, dove non sono mancati assassini xenofobi, sparatorie, attacchi incendiari contro le comunità musulmane; dopo la tentata strage di Macerata abbiamo visto però un’insurrezione democratica che ha restituito dignità, mandando un messaggio chiaro al panorama ingessato della politica italiana con un corteo di decine di migliaia di persone.
A Roma lo spettro della paura xenofoba lavora di nuovo da tempo: qua sono tornate a fare campagne razziste le formazioni fasciste vecchie e nuove che si propongono come soluzione ai conflitti della città, qua è sbarcata la retorica salviniana ripulita dal disprezzo per “Roma Ladrona” o la fobia del degrado che fomenta la guerra agli ultimi in nome del decoro.
A Roma si sperimenta da tempo ormai una città chiusa, che respinge i rifugiati, sgombera gli spazi di solidarietà e sceglie la strada dell’esclusione di fronte alla povertà.
Come in questi mesi che abbiamo trascorso, ancora più oggi abbiamo bisogno di ridare voce all’umanità e costruire Resistenza quotidiana.
Riaffermare dal basso l’identità di Roma, città antifascista, libera e ribelle.
Tornare a scegliere, parteggiare, organizzare una risposta.
Questo 24 marzo dobbiamo scrivere una pagina diversa. I tempi bui che ci apprestiamo ad attraversare ce lo impongono.
Questo 24 marzo deve diventare non solo un’occasione di memoria, ma anche una rivendicazione di identità.
Roma ed i suoi quartieri sono antifascisti.
Tanti suoi figli e figlie scelsero di rischiare la vita nella speranza di un mondo più giusto, nella difesa estrema della libertà.
Oggi sta a noi raccogliere quella speranza e farcene carico.
Dalla memoria antifascista alla coscienza dei tempi che arrivano, il prossimo 24 Marzo torniamo nelle strade per il ricordo di quello che è stato, per i 335 semi di libertà che le Fosse Ardeatine hanno seminato in questa città e per unire storie diverse nella storia di questa città di fronte alla barbarie che incombe.
PROMOZIONE
Coordinamento SPuD – Disobbedire Si Può
CSOA La Strada
PER ADESIONI: scrivere in privato alla pagina.
da admin | 12 Mar 2018 | Blog, Memoria, Territorio
Roma, 24 Marzo 1944 – 24 Marzo 2018
Il prossimo 24 Marzo saranno 74 anni dall’Eccidio delle Fosse Ardeatine, la strage simbolo dell’occupazione nazifascista a Roma e uno dei momenti fondativi della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza Partigiana in nome di un futuro di uguaglianza e libertà.
335 vittime rastrellate ed uccise dagli occupanti nazifascisti.
335 vittime di Rappresaglia, testimonianza eterna della barbarie della dittatura e del sacrificio per la nostra libertà.
Scolpite nella memoria collettiva di questa città, nei portoni dei palazzi, sui muri lungo le strade di Roma continuano a parlare di una storia che è parte di ognuno di noi e da qui, da Roma vogliamo ripartire: da questa città “ribelle e mai domata” che non può dimenticare per non smettere di lottare per un futuro migliore.
Non sappiamo se il prossimo 24 marzo sarà già in carica un governo ma sappiamo su che terreno si è giocata la partita elettorale nel corso degli ultimi mesi.
La difesa dell’italianità e le tante dichiarazioni sul ritorno del fascismo in Italia sono stati gli argomenti su cui ogni opinione sembrava ammissibile: dalle evocazioni fantasiose di una guerra di conquista in Libia alle dichiarazioni grottesche sulla difesa della Razza, fino alla nostalgia delle “buone opere” di Mussolini, abbiamo attraversato settimane di dibattito delirante sulla Storia del nostro paese.
Il grande spettro della sostituzione etnica è diventata la carta migliore per conquistare voti mentre la cronaca quotidiana non ha smesso un attimo di raccontare una paese in preda a un’ossessione paranoica, dove non sono mancati assassini xenofobi, sparatorie, attacchi incendiari contro le comunità musulmane; dopo la tentata strage di Macerata abbiamo visto però un’insurrezione democratica che ha restituito dignità, mandando un messaggio chiaro al panorama ingessato della politica italiana con un corteo di decine di migliaia di persone.
A Roma lo spettro della paura xenofoba lavora di nuovo da tempo: qua sono tornate a fare campagne razziste le formazioni fasciste vecchie e nuove che si propongono come soluzione ai conflitti della città, qua è sbarcata la retorica salviniana ripulita dal disprezzo per “Roma Ladrona” o la fobia del degrado che fomenta la guerra agli ultimi in nome del decoro.
A Roma si sperimenta da tempo ormai una città chiusa, che respinge i rifugiati, sgombera gli spazi di solidarietà e sceglie la strada dell’esclusione di fronte alla povertà.
Come in questi mesi che abbiamo trascorso, ancora più oggi abbiamo bisogno di ridare voce all’umanità e costruire Resistenza quotidiana.
Riaffermare dal basso l’identità di Roma, città antifascista, libera e ribelle.
Tornare a scegliere, parteggiare, organizzare una risposta.
Questo 24 marzo dobbiamo scrivere una pagina diversa. I tempi bui che ci apprestiamo ad attraversare ce lo impongono.
Questo 24 marzo deve diventare non solo un’occasione di memoria, ma anche una rivendicazione di identità.
Roma ed i suoi quartieri sono antifascisti.
Tanti suoi figli e figlie scelsero di rischiare la vita nella speranza di un mondo più giusto, nella difesa estrema della libertà.
Oggi sta a noi raccogliere quella speranza e farcene carico.
Dalla memoria antifascista alla coscienza dei tempi che arrivano, il prossimo 24 Marzo torniamo nelle strade per il ricordo di quello che è stato, per i 335 semi di libertà che le Fosse Ardeatine hanno seminato in questa città e per unire storie diverse nella storia di questa città di fronte alla barbarie che incombe.
PROMOZIONE
Coordinamento SPuD – Disobbedire Si Può
CSOA La Strada
PER ADESIONI: scrivere in privato alla pagina.
da admin | 22 Feb 2018
22 febbraio 1980 – 22 febbraio 2018
Valerio Vive la rivolta continua!
Concentramento in Via Monte Bianco
ore 16.00 un fiore per Valerio Verbano
ore 17.00 CORTEO
Il 22 febbraio torneremo nelle strade di Roma per ricordare Valerio Verbano, giovane militante dell’Autonomia Operaia assassinato nel 1980 davanti gli occhi dei genitori da un commando di neofascisti. La memoria di Valerio in questi anni è stata un’arma importante per combattere la nostra battaglia antifascista: una storia viva, incarnata da lotte, occupazioni, manifestazioni, presa in mano dalle nuove generazioni, che l’hanno fatta propria. “Non un nome su una via, ma su tutte le vie, su tutte le piazze”, recita la targa apposta dai compagni di Valerio ormai quasi quarant’anni fa. Possiamo dire che è stato davvero così.
Oggi più che mai crediamo che sia indispensabile un antifascismo militante che dal basso reagisca alla propaganda xenofoba e alle organizzazioni neofasciste. Ciò diviene ancora più importante ora che le parole d’ordine dell’estrema destra sembrano essere diventate patrimonio condiviso della retorica e della politica istituzionale. Quando il ministro dell’Interno di un governo di centrosinistra (?) dichiara guerra ai poveri e ai migranti, quando il candidato della Lega alla Regione Lombardia senza imbarazzo parla di “difesa della razza bianca”, quando il razzismo di Stato si fa senso comune tra gli ultimi, quando le aggressioni ai cittadini stranieri aumentano indisturbate e i neofascisti siedono paciosi nei salotti tv a fare campagna elettorale.
Un antifascismo che possa essere di tutte e tutti. Di uomini e donne di ogni età. Che faccia tesoro della lezione del movimento femminista ‘non una di meno’ della marea globale, che sia meticcio. Che parli di mutualismo, cooperazione e solidarietà, oltre la retorica umanitaria ed assistenzialista. Contro il razzismo vogliamo organizzarci con i migranti che abitano nelle nostre città, difendendo i nostri quartieri dai ‘banglatour’ dei neonazisti, costruendo spazi comuni e lottando insieme per i diritti di tutte e tutti. Non ci può essere antifascismo senza un’ipotesi di trasformazione della società esistente: la pratica antifascista, per noi, non può essere separata dalle lotte sul terreno della casa, del reddito e del lavoro, della cittadinanza, dei diritti sociali e delle libertà civili. Del feticcio della difesa dei valori democratici non ce ne facciamo nulla.
Sfileremo insieme nelle strade di Montesacro e Tufello a Roma. Migranti e indigene, tanti e diverse, pacifici ma determinate. Cammineremo al ritmo delle lotte e della nostra voglia di libertà, con Valerio e Carla nel cuore.
da admin | 26 Set 2017
MARTEDÌ 26 SETTEMBRE ore 20.00 CSOA La Strada CENA DI AUTOFINANZIAMENTO a sostegno delle iniziative attraverso le quali ricorderemo Walter Rossi il 30 settembre.
In attesa della locandina che pubblicheremo a breve vi anticipiamo alcuni eventi:
Ore 9.00 appuntamento in piazza Walter Rossi per ridipingere insieme i murales cancellati nei giorni scorsi
Ore 16.00 un fiore per Walter a Viale delle Medaglie d’Oro
Ore 17.30 corteo da piazza Capecelatro a piazza Walter Rossi con i compagni del Movimento per la Casa di Primavalle
Ore 20.30 in piazza musica e racconti per Walter