Tuteliamo Garbatella!
Una giornata di studi per discutere con la comunità del piano urbanistico in atto, per trasformare ma nello stesso tempo preservare Garbatella, la città giardino.
Lo scorso giovedì, 10 marzo, nella sede della Casa della Città in via della Moletta, si è tenuta la giornata di studio “La Garbatella – abitare la trasformazione” in chiusura della mostra “La Garbatella – il Moderno attraverso Roma”. Curata dall’Osservatorio sul Moderno de La Sapienza Università, la mostra prevedeva l’esposizione del materiale raccolto in anni di studio e ricerca su edifici e abitazioni del quartiere Garbatella, raccontandone i percorsi urbanistici e architettonici attraverso foto, planimetrie e documenti d’archivio.
Un vero e proprio viaggio nelle trasformazioni che stanno attraversando questo quartiere, sia urbanistiche che sociali.
La conferenza ha visto il susseguirsi di esperti, rappresentanti dell’amministrazione – tra cui il Presidente del Municipio Andrea Catarci – e della ricerca accademica, i curatori del progetto, associazioni e diversi comitati.
Il dibattito è avvenuto attorno alcuni punti: tutela del patrimonio culturale e immobiliare, fruibilità, manutenzione e valorizzazione degli spazi pubblici.
Nell’ampio spazio di discussione sono emersi problemi quali la privatizzazione delle abitazioni – e la conseguente chiusura dei lotti al pubblico – il restauro, la ristrutturazione e l’adattamento di alcuni degli edifici più antichi del quartiere (come l’Albergo Rosso). E ancora, la proposta di pedonalizzazione di Piazza delle Sette Chiese, la salvaguardia e il recupero del Parco Garbatella (all’interno del quale è nata l’esperienza degli Orti Urbani), il riutilizzo degli spazi commerciali e il progetto, che rischia di finire nel dimenticatoio, di aprire a Garbatella una biblioteca (Moby Dick – la biblioteca che verrà, negli ex bagni pubblici).
La prima di molte iniziative per coinvolgere i cittadini – che possono e devono tornare a partecipare ai processi decisionali – in un progetto per prepararsi al centenario di Garbatella (nel 2020) e per tutelare il patrimonio ambientale, culturale e urbanistico di una capitale oggi commissariata e lontana dall’immagine di una “città giardino”.




