Resistenze

Pubblicato il 3 gennaio 2015 | da Federico Patacconi

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Aree verdi a Roma 70: gli errori del Piano Regolatore sul Campo Socrates

Le particelle recentemente riqualificate da Nessun dorma e dai cittadini risultano edificabili a causa di un errore formale nel PRG di Roma. Il comitato di residenti lotta per il riconoscimento della destinazione a “verde pubblico” dell’area

La nuova vita che i cittadini di Roma 70 hanno dato al Campo Socrates ha portato alla luce un passato fatto di aggregazione e lotte per il verde pubblico portate avanti dagli abitanti del “Comparto Z.32”, il complesso di palazzi che si affaccia sull’area. Abbiamo intervistato un esponente del Comitato di cittadini che sta seguendo la vicenda nonché promotore della Polisportiva che fino agli anni ’90 ha animato l’area, Alvaro Storri.

CORE: come è cambiata Roma 70 negli anni e quanto spazio è lasciato alle aree verdi?

Alvaro Storri: Roma 70 prende il nome dal Consorzio che gestì all’epoca l’esproprio delle aree e la progettazione della viabilità, al quale facevano riferimento tutte le Coop. Private o con intervento pubblico del quartiere che in realtà si chiama “Grottaperfetta”, piano di Zona 39. A dire il vero da parte del Consorzio Roma 70 c’e stata una edificazione massiccia delle aree previste dal piano di Zona, ben poco verde attrezzato si è lasciato all’interno dei Comparti dove risiedono non meno di 200 famiglie ognuno. CI sono rare eccezioni come il Comparto Z.32, che si affaccia sull’attuale Campo Socrates, con i suoi circa 10.000 mq. di giardino attrezzato con campi da tennis, basket, bocce, ma si tratta di giardini condominiali, quindi riservati prevalentemente agli abitanti stessi. Un discorso diverso deve essere fatto per il Consorzio che doveva provvedere invece alle aree cosiddette pubbliche o comuni. Gli unici esempi che possiamo menzionare sono il campetto di Calcetto in Via Granai di Nerva, oramai fatiscente, e la piazzetta in Via Learco Guerra. Il Consorzio Roma 70 ha sempre riposto speranze che si adottasse per il quartiere la famosa pineta, molte sono state le rivendicazioni a tal proposito presso il Comune di Roma, da parte dei cittadini, oggi finalmente la pineta è uno spazio pubblico frequentato.

C: Cosè la Polisportiva Z.32 e quali attività svolgeva nel Parco?

A: Nel momento dell’insediamento gli abitanti del Comparto Z.32 di Via dell’automobilismo 200 erano composti da famiglie giovani con molti figli. Questi nuovi residenti, rendendosi conto di essere passati da quartieri periferici vivi a un quartiere che allora veniva chiamato dormitorio e nell’intento di dare anche una prospettiva aggregativa ai propri figli nonché a loro stessi, si sono messi insieme ed hanno fondato la cosiddetta POLISPORTIVA Z.32. Gli oltre 70 ragazzi iscritti alla polisportiva frequentavano corsi di tennis, pallavolo e basket, e così anche i loro genitori. In questo contesto ha preso vita il Campo di via Ascari (attuale Campo Socrates, ndr). Le squadre del Comparto Z.32, dello Z.37, dello SCER, più altre realtà sparse, nel corso degli anni hanno dato vita ai tornei di calciotto con una larghissima partecipazione, realizzavano insieme anche il famoso Confalone di quartiere tra tutti Comparti. Oggi tutti gli sportivi di allora, cresciuti direi bene, hanno mogli, mariti e figli. Oggi con l’arrivo nel Comparto e in tutta Roma 70 di nuove famiglie sta prendendo vita una nuova generazione speriamo sportiva, i cosiddetti anziani godono invece di una sala gioco all’interno del Condominio o partecipano al Comitato di quartiere alla cui costituzione come membri della Polisportiva hanno contribuito.

C: Quello che oggi è il Campo Socrates è stato attraversato quindi negli anni da altri percorsi di partecipazione collettiva. Che ruolo hanno i ragazzi e le ragazze che oggi, affiancati dalle associazioni territoriali, stanno riportando alla luce l’area?

A: È da tempo che gli abitanti del Comparto oramai più che attempati e di quelli limitrofi, attendono gli “eredi” che prendano in mano quanto fino ad oggi è stato fatto per far sì che questa area detta campetto venga rivitalizzata e vissuta dai ragazzi del quartiere e dai meno giovani, quindi che ben vengano tutte quelle iniziative tese a riappropriarsi degli spazi verdi abbandonati, e aggiungerei, definitivamente.

C: Come e quando vi siete attivati per garantire che quell’area potesse essere ufficialmente destinata ad attività sociali?

A: L’ Area di proprietà della BASTOGI, credo che non sia ancora tra le disponibilità del Comune causa una vertenza di esproprio che dura da almeno 30 anni (anche se destinata a Verde pubblico). Gli abitanti di questa parte di quartiere, con l’ausilio del Comitato cittadini, hanno nel corso degli anni dovuto rintuzzare vari attacchi portati dai cementificatori. Alla fine siamo riusciti, nel novembre 2000, anche investendo direttamente il municipio XI oggi VIII, ad ottenere una delibera Comunale con una nuova convenzione con la PARSITALIA di Parnasi, che avrebbe voluto costruire ben due edifici di 6 piani nell’area del campetto. All’edificatore dei grattacieli dell’EUR e del nuovo stadio della Roma, per intenderci, fu assegnata eguale cubatura grazie al metodo delle compensazioni in via del Tintoretto. L’allora Presidente del Municipio, Rosario Mocciaro, una volta raggiunto l’accordo comunicò al Comitato cittadini ed alla Polisportiva Z.32 che l’area era da quel momento da considerarsi spazio sociale di aggregazione dei cittadini. Il nuovo Piano Regolatore poi, denominato il piano delle certezze (Sic.!) destinò definitivamente l’area intera a verde pubblico.

C: Nonostante la vertenza e la compensazione delle cubature al Gruppo PARNASI quest’area risulta ancora edificabile. Quali sono i prossimi passi per la trasformazione definitiva in area verde? Che ruolo può avere la nascita del Campo Socrates in questi passaggi?

A: Successivamente, nell’ottobre 2003 una Società di nome FLAVIFLAM (i nomi dei figli di PARNASI) fece ricorso al Piano Regolatore di Roma richiedendo l’assegnazione delle aree concesse a suo tempo, e dallo stesso Comune e non edificate o non utilizzate. Qualche solerte o ignorante tecnico della FLAVIFLAM o del Comune nella preparazione della documentazione “scambiò le particelle catastali” dei lotti di via del Tintoretto richiesti con quelli del campetto di via Ascari. Con l’accettazione della richiesta della FLAVIFLAM da parte della Commissione preposta ai ricorsi, le aree sono risultate nuovamente edificabili. Il Comitato spontaneo subito costituito, denominato Comitato Cittadini AUTOASCARCOMBI, con l’ausilio del Municipio VIII, del presidente Catarci e dei suoi collaboratori, siamo riusciti a far comprendere all’Uff. attuativo del Piano Regolatore dell’Eur l’errore in cui era incorsa la commissione, verbalizzando l’accaduto da sottoporre poi all’approvazione del Consiglio Comunale. Perché venga riconosciuto di nuovo lo status di “verde pubblico” e quindi il Campo Socrates possa tornare ad essere uno spazio aggregativo per il quartiere, ad oggi manca solo l’approvazione Comunale. Ora sta ai cittadini a fare pressione verso il Municipio ed il Comune di Roma affinché tutto ciò sia verbalizzato e fare in modo che l’area, anche con interventi di urgenza, divenga parco pubblico fruibile da tutti.

ALVARO STORRI Della ex POLISPORTIVA Z.32, membro del Comitato Spontaneo (AUTOASCARCOMBI )

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