Pubblicato il 4 aprile 2015 | da Mattia Sacco

19esima edizione della Korrika: in Euskadi si corre per l’identità

Dieci giorni di corsa ininterrotta, giorno e notte, per finanziare l’insegnamento della lingua basca

Il 27 Marzo a Vitoria Gasteiz non era una giornata qualunque: per il sole splendente – una rarità in questa stagione – e perché la città si apprestava ad ospitare la penultima tappa della Korrika, la storica corsa in difesa dell’identità basca.

Erano le 15 circa quando dalla Calle Central di Victoria cominciavano a sentirsi, in lontananza, le prime grida. Pochi minuti dopo  il centro della città è stato invaso da una folla variopinta e chiassosa, condotta da una camionetta sulla quale era orgogliosamente esposta una bandiera dei Paesi Baschi.

I partecipanti trasudavano adrenalina da tutti i pori e, a differenza di altre maratone, non erano uno contro l’altro ma costituivano un’unica anima e un unico corpo: quello del popolo basco.

«In un mondo sempre più globalizzato e conformista è necessario preservare la propria identità, e la lingua è lo strumento primario» pensa Juan, cittadino di Victoria Gasteiz, penultima tappa del percorso che si conclude a Bilbao, capoluogo dei Paesi Baschi.

La Korrika – la corsa, in lingua basca –  si svolge dal 1980, ogni due anni, nel mese di marzo; si articola in 10 tappe, per un totale di quasi 3000 km. La maggiore particolarità è che si tratta di un’iniziativa non competitiva: non ci sono vincitori, né vinti. Prosegue per 10 giorni senza alcuna interruzione e ovviamente, vista la lunghezza e la durata, prevede un’alternanza dei partecipanti. Ciascun corridore, solitamente, prende parte a una sola tappa, che spesso coincide con la propria città di appartenenza.

Si tratta di una corsa estremamente partecipata sul piano emotivo: un continuo susseguirsi di canti baschi intervallati dal ritornello ricorrente “Tipi Tapa Korrika” (letteralmente, “Pian piano correndo”).

A rendere possibile la realizzazione di questo evento sono i cittadini, le associazioni, le imprese e partiti politici locali che, attraverso il loro contributo  economico, acquistano un determinato numero di chilometri; ciascuna tratta ha un determinato valore economico, quindi sono i finanziamenti erogati a decretare l’effettiva lunghezza della corsa, il cui obiettivo è reperire il maggior numero di fondi per finanziare tutte le strutture del territorio – centri di formazione, scuole e università – in cui si insegna la lingua basca.

In questi anni di crisi economica il governo centrale ha effettuato una drastica riduzione della spesa pubblica e tra le voci maggiormente colpite c’è l’insegnamento delle lingue regionali ufficialmente riconosciute: i finanziamenti, infatti, rasentano ormai lo zero.

«Ora più che mai è fondamentale partecipare a questa manifestazione: se in passato poteva apparire, erroneamente, quasi come un evento simbolico, adesso è una necessità assoluta. È dovere di tutti i cittadini e le istituzioni sostenerla, allo scopo di preservare le radici e la cultura basca» afferma John, dipendente del comune di Victoria Gasteiz.

Considerata la grande partecipazione, emotiva e numerica, a questa 19esima edizione della Korrika, sembra potersi dire che l’identità basca non ha alcuna intenzione di piegarsi alla crisi.

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