Dispacci braccianti

Pubblicato il 11 febbraio 2017 | da Irene Salvi

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“The Harvest”, storie di caporalato a un passo da Roma

Stasera al csoa La Strada un incontro, una cena e uno spettacolo danzante per presentare il doc in corso di produzione che illumina le difficili condizioni dei braccianti sikh nell'agro pontino

Questa sera al csoa La Strada si parla di migrazioni, lavoro e diritti: dalle 20 in poi sarà presentato il progetto “The Harvest – Storie di nuovo Caporalato Agricolo in Italia”, un docufilm sulla comunità sikh nell’Agro Pontino in corso di realizzazione (crowfunding su theharvest.it) per la  casa di produzione indipendente bolognese SMK Videofactory, che dal 2011 diffonde opere di inchiesta e denuncia a tema sociale secondo il modello della produzione dal basso.

Le prime immagini del documentario, mostrate nel corso della serata, saranno l’occasione per raccontare – insieme a rappresentanti di SMK Videofactory e delle associazioni In Migrazione, Action Diritti in Movimento e Terra Onlus – “i retroscena del film, le storie che crescono nei dintorni di Roma, e che parlano di come si sta trasformando un pezzo d’Italia lontano dalle grandi città”.

“The Harvest” (il raccolto) vuole raccontare le storie, al tempo stesso vicine e lontanissime, di “un esercito silenzioso di uomini piegati nei campi a lavorare, senza pause” nel verde della campagna pontina. La comunità Sikh, da anni stabilmente stanziata nella zona, è impiegata fino a 12 ore al giorno nella raccolta manuale di ortaggi, semina e piantumazione per una paga che arriva, “nel migliore dei casi”, a quattro euro l’ora. Il documentario accende un faro sulle violenze e i rischi a cui vengono esposti i braccianti denunciando episodi di sfruttamento rilevati in numerosi casi da associazioni che operano sul territorio locale, che vanno dall’instabilità lavorativa (forme di caporalato, retribuzione a cottimo, salari bassi e spesso corrisposti in ritardo) alle violenze fisiche e verbali, fino a denunciare come a questi lavoratori vengano abitualmente somministrate sostanze dopanti (soprattutto metanfetamine, oppiacei e antispastici) per massimizzarne la produttività e non far loro percepire i ritmi disumani del lavoro nei campi. Lo scorso aprile, per la prima volta, la comunità dei braccianti sikh è entrata in sciopero e ha manifestato a Latina per chiedere maggiori diritti e una retribuzione equa, ma da allora non molto sembra cambiato.

A seguire cena e spettacolo con i danzatori punjabi “Banghra Vibes”. Il costo della serata è di 12 euro; il ricavato sarà interamente devoluto a sostegno della realizzazione del documentario (prenotazioni sulla pagina fb dell’evento).

Sempre nella giornata di sabato, a partire dalle 16, inaugura (in via Giuseppe Candeo n. 18) un negozio di artigianato che venderà anche prodotti creati in Turchia da giovani rifugiati siriani, commercializzati allo scopo di sostenere i costi della loro scolarizzazione. Nel corso dell’inaugurazione saranno in mostra le fotografie che raccontano il progetto Chasing the starsche sempre tramite un crowfunding vuole realizzare un webdoc interattivo in tre episodi su altrettanti viaggi verso l’Europa di persone che migrano “tra politiche disumane e solidarietà inaspettata”. La campagna, promossa dal collettivo audiovisuale CroMA – Cross Media Action, non ha raggiunto il suo obiettivo ma prosegue nell’intento di raccontare le storie di Hasan, AlìNour e molti altri migranti che inseguono le stelle: aggiornamenti sulla pagina fb Chasing the Stars o9ucgxt.

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