La Garbatella torna sul Sentiero Victor Cavallo
Domenica si torna a ricordare l’attore e poeta Vittorio Vitolo con un trekking urbano tra i lotti e le piazze del suo quartiere
Raccontare Victor Cavallo, provare a spiegare la sua poetica, è un compito difficile, che spetta a pochi. Non resta che ascoltarlo, leggerlo e, soprattutto, ripercorrere le sue strade, le sue “discese”, che dalla Garbatella lo portavano al centro di Roma o in altre periferie, che ci svelano l’anima contorta di una città incomprensibile, tanto bella quanto “melmosa”, come lo stesso autore usava definire la sua prosa poetica. Ed è un po’ anche questo il senso del Sentiero Victor Cavallo, organizzato da Casetta Rossa e da APE Roma: “seguire il segno di Victor e percorrere la storia di quelle strade e di questo personaggio, nato e cresciuto a Garbatella”.
Ci sarà pure un cacciavite che svita le mattine che affogano in un bicchiere vuoto
Nato nel 1947 Vittorio Vitolo ha trascorso la sua vita da artista tra Tv e teatro. Fortunatamente oggi è conosciuto anche per la sua attività di scrittore. La raccolta “Ecchime, antologia sinfonia” pubblicata da Stampa Alternativa nel 2003, tre anni dopo la sua scomparsa, è sicuramente la sua eredità più grande. Un poeta non convenzionale, fuori dagli schemi e dai salotti letterari, che scelse la strada prima ancora di descriverla; nell’antologia la sua poetica viene presentata come “immagine cinematografica, movimento teatrale” e Victor come un “viaggiatore metropolitano che reiventa e sfonda il dialetto romanesco, da nomade”. Secondo Paolo Girella “nella sintassi scorretta, nell’errore ortografico, assistiamo all’orgia delle cose del mondo che si scontrano davanti agli occhi di questo poeta, capace di creare ponti tra la miseria e la più limpida bellezza”. “Ecchime” non è solo una serie di istantanee di una Roma bella e contraddittoria: “mi sto accorgendo che i testi che ha lasciato, diciamo quelli che ha sistemato, chiuso, non fanno altro che raccontare tutta la sua vita – scrisse nel settembre 2002 Paola Febbraro, vera artefice (nonché curatrice dell’antologia) del recupero dei testi scritti qua e là da Vittorio – e che nella costruzione di questo libro in qualche modo io devo farlo conoscere a chi non l’ha conosciuto, far entrare il lettore nel mondo di Victor, seguendo questo filo biografico… per fare questo devo trattenere tutto quel materiale che strasborderebbe”. E quel materiale trasborda ancora in ogni sua riga, in ogni suo verso, lasciando al lettore una sensazione di confusa bellezza.
Essere felice da solo e in tanti è come trovarsi fragole e more tra le mani dei piedi
La Garbatella non ha dimenticato Victor Cavallo. A dimostrarlo è bastata la prima edizione svoltasi il 29 marzo di un anno fa (video a cura di Giuseppe Chiantera) quando diverse centinaia di persone parteciparono al trekking urbano a lui dedicato per le vie del suo quartiere. Come in quell’occasione, domenica pomeriggio (ore 16 da Casetta Rossa) il Sentiero Victor Cavallo, partirà proprio dalla trattoria popolare di via Magnaghi, tappa iniziale e finale di un percorso che lambirà le vie e le piazze più significative della Garbatella vissuta da Vitolo. Dalla fontana di Carlotta al Palladium, passando per la fermata del tram di via Rho, la “chiesoletta”, piazza Brin . La “voce narrante” dell’iniziativa sarà ancora quella del giornalista Claudio D’Aguanno, affiancato dai gruppi di lettura Cavallo Pazzo Legge e Lottavo Legge, dal laboratorio fotografico Redflex e dall’accompagnamento musicale della Titubanda. In chiusura aperitivo a Casetta Rossa in compagnia del gruppo di escursionisti dell’APE Roma. Con l’occasione verrà lanciata l’iniziativa di domenica 24 aprile “Trek Partigiano sul monte Tancia” per rivivere i luoghi della Resistenza Partigiana in occasione della festa della Liberazione.
L’alba avanza veloce nel cielo tra i palazzoni
sembrava un uccellino senza ali ed era un’aquila disperata
(noi fermi a uno scalino leggevamo di Vieri e di Di Biagio)
finché fu freddo il marmo sotto il culo
e dal blu scuro il cielo divenne chiaro.