“Detta Innominata”: gli scatti di Aniello Barone fino al 23 ottobre al FotoLeggendo
L'intervista all'artista campano in esposizione all'Istituto Superiore Antincendi
“FotoLeggendo 2011: la rassegna annuale di fotografia organizzata da Officine Fotografiche offre numerose mostre e proiezioni tra i suoi spazi in via Libetta e tra altri dislocati nel quartiere Ostiense. Negli spazi dell’Istituto Superiore Antincendi, fino al 23 ottobre, sono più di venti gli artisti in esposizione, tra di questi Aniello Barone, fotografo partenopeo che, con i suoi scatti, racconta la sua periferia e lancia un invito ai suoi spettatori.
“Detta Innominata” è il nome del libro e della mostra che hai realizzato e che parla della tua periferia..
Il titolo di questa mostra è anche il nome della strada in cui sono nato. Innominata: qualcosa che non è chiaro, che è indefinito. E’ un lavoro che nasce nel quartiere in cui sono nato e in cui vivo tuttora, San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli. Questi scatti sono nati come da una sorta di urgenza. Sentivo la necessità di realizzare un lavoro del luogo in cui sono nato.
Fotografare il luogo che quotidianamente vivi ti ha comportato delle difficoltà?
Sì, per realizzare questi scatti c’è stato un impegno da parte mia. Guardare, o meglio riguardare il quotidiano con l’idea di realizzare delle immagini non è semplice. Le strade, le case che frequenti regolarmente quasi non le vedi più, lo sforzo è stato quello di ricominciare a vedere questi luoghi e chi ci abita come se fosse stata la prima volta. Ho lavorato principalmente sulla luce che questi luoghi e queste persone emanavano.
Soggetti che, come te, abitano la periferia di San Giovanni a Teduccio..
San Giovanni è un quartiere post industriale, un quartiere che vive grosse trasformazioni, coinvolto da numerosi progetti di riqualificazione, alcuni di essi mai realizzati. In questa situazione di stallo emerge la precarietà dell’uomo, con quello che ne consegue. Questo, però è un quartiere periferico anomalo perché sta sul mare e proprio il mare è un elemento centrale di tale ricerca. Se cammini sulla spiaggia non trovi mai lo stesso paesaggio: così è anche questa periferia. Sembra che tutto sia fermo mentre in realtà è tutto un continuo mutare. Le periferie, a differenze del centro, strutture quasi immobili, sono in assidua trasformazione. Non dico in meglio o in peggio, cambiano sempre.
Cambiamento urbano o umano?
Ogni volta che giro per le fabbriche abbandonate c’è qualcosa che cambia: una struttura che cede, una cosa che sparisce.. Ieri, ad esempio, sono andato con dei ragazzi che stanno girando un corto su di me e che volevano filmare alcuni posti dove sono nati alcuni scatti della mostra. In un’area in cui regolarmente andavo, non ci hanno permesso di entrare perché stanno facendo dei lavori di riqualificazione. C’è sempre un qualcosa che cambia, che succede. La periferia spesso viene vista come immobile, in realtà è un luogo che, in quanto vissuto, muta.
Periferia di Napoli e periferia di Roma, ci sono delle similitudini?
Quando si parla di Napoli emerge subito la parola degrado. Questo è un lavoro che va dalla parte opposta, è positivo. I miei scatti sono in bianco e nero ma, quel nero che emerge, è un momento che ci dice sta per succedere qualcosa. In quel nero ci trovo la vita, la speranza di questi uomini e donne che ho fotografato. Credo che ogni realtà sia unica nel suo genere. Il lavoro che ho fatto non vuole parlare solo della periferia di Napoli ma di una qualsiasi periferia del mondo.
La periferia come lontana dal centro…
I problemi che si vivono lontano dal centro sono spesso gli stessi: il degrado, la disoccupazione, la precarietà abitativa… Questi sono fenomeni che accomunano tutte le periferie del mondo. Ogni periferia, però, ha una sua identità. Ho voluto parlare delle periferie: nelle mie immagini il discorso va ribaltato. Se a chi vede questi scatti viene in mente una periferia di Roma, significa che come spettatore è riuscito a cogliere quegli elementi in comune che stanno in questo lavoro. E’ allo spettatore che tocca indagare e trovare questi elementi similari che fanno parte di queste fotografie.

