Resistenze

Pubblicato il 12 dicembre 2012 | da Saba Camilletti

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Corteo contro decreto Bondi: sono in 10.000 sotto la sede della Regione

Un corteo trasversale quello di stamane alla Regione Lazio, prosegue intanto l'occupazione del CTO

Un corteo chiassoso e partecipatissimo quello che stamattina ha bloccato per quasi tre ore tutte le carreggiate della Cristoforo Colombo all’altezza della sede della Regione Lazio.

In 10.000 quasi hanno sfilato partendo al Cto per raggiungere la Colombo e trasformarla in una grande piazza pedonale. Fumogeni colorati e cori. Tantissime le sigle e le bandiere, dai sindacati ai singoli lavoratori.

Un unico slogan cantato a gran voce da tutti i partecipanti ‘se si chiude l’ospedale, se si chiude l’ospedale, prima o poi finisce male, prima o poi finisce male’.

E agli automobilisti che perdono la pazienza e scendono dalla macchina per tentare la carta del ‘devo solo andare a lavorare’, un’unica sorridente risposta: ‘beato te, che ce l’hai ancora il lavoro’. O anche, ‘da oggi in poi attenzione a non sentirti male, che stanno a chiude l’ospedale!’.

Chiara quindi, la ragione della protesta.

“Non è tollerabile l’azzeramento della vocazione ortopedico-traumatologica -per quanto riguarda il Cto, ndr- e dell’esistenza stessa di un ospedale che negli anni passati ha già visto sacrificati centinaia di posti letto, interi reparti ben funzionanti e eccellenti professionalità ad un’impostazione di stampo ragionieristico. Chiudere sei ospedali significa cancellare la sanità pubblica e imboccare decisamente la strada di un modello nordamericano basato sul ruolo delle assicurazioni private, in cui le cure sono garantite solo a chi se le può permettere. Anche i lavoratori e gli utenti degli altri ospedali romani, pertanto, quelli che oggi non stanno nell’elenco macabro del Commissario Bondi, non devono dormire sonni tranquilli: presto potrebbe toccare anche a loro!” – dichiarano Andrea Catarci, Presidente del Municipio Roma XI e Antonio Bertolini, Delegato Municipale alla Sanità.

E infatti c’erano tanti tra medici, primari, infermieri e personale degli ospedali a rischio chiusura.

Molti anche i cittadini pervenuti a dare il proprio supporto da tutta Roma e da fuori; presenti le istituzioni di prossimità come il Municipio XI, con lo striscione ‘Salviamo la sanità Pubblica’ guidato dal presidente Andrea Catarci.

Il nostro territorio è coinvolto in maniera diretta non solo in quanto sede della protesta odierna ma perchè tra i sei ospedali minacciati di chiusura dal decreto Bondi anche il Centro Traumatologico Ossa Andrea Alesini a Garbatella.

Un centro ospedaliero di altissima professionalità quello di via San Nemesio che dallo scorso venerdì è stato occupato dai suoi dipendenti che si battono per la difesa della salute pubblica e del proprio posto di lavoro.

‘Si è ribadito vigorosamente che la giornata di oggi è una tappa intermedia e che si continuerà ad esprimere la volontà di restare aperti con l’occupazione ad oltranza della struttura di Garbatella’, assicura Catarci, ed infatti oggi presso il Cto, a partire dalle 17, prosegue la mobilitazione con una grande assemblea pubblica a cui sono invitati tutti i cittadini.


Autore

Scrivo su Core dal primo numero, febbraio 2009, seguendo i temi a me più cari: ambiente, sostenibilità, percorsi dal basso. Sono laureata in Architettura con una tesi in politiche urbane sulla co-gestione degli spazi pubblici ed ho un master in 'Design della Smart Cities'. Mi occupo di design di arredi con materiali naturali, co-design e design di servizi sostenibili. Alla ricerca di uno stile di vita più sano, insieme con la mia famiglia abbiamo avviato Biozen, un'azienda biologica dove, oltre a coltivare, si sperimentano attività e pratiche di architettura naturale. Da grande, tra le altre cose, vorrei fare l'architetto per bambini. Sono convinta che aiutarli ad organizzare con rispetto ed attenzione il proprio mondo fin da piccoli sia un ottimo modo per renderli adulti felici. E ne abbiamo bisogno.



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