Glocal scomparsi

Pubblicato il 25 settembre 2015 | da Fabio Ferrari

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Messico, è ancora buio sulla sorte degli studenti scomparsi

Ad un anno dalla sparizione dei 43 studenti di Ayotzinapa, a Garbatella proiezione del documentario Ayotzinapa - Crónica de un crimen de Estado

E’ un fermento positivo quello che da alcuni mesi scuote una parte dell’America Latina. Oltre al frizzante protagonismo di Papa Bergoglio, campione incontrastato della dottrina sociale della chiesa, lo storico riavvicinamento di Cuba agli Usa lascia intravedere la fine dell’embargo che per decenni ha strozzato l’isola.

Se poi in Colombia il processo di pace tra la guerriglia delle Farc e governo sembra ormai irreversibile, in Guatemala uno scandalo legato alla corruzione delle altissime sfere dello Stato ha fatto saltare il governo dell’ex generale Otto Perez Molina, massacratore di campesinos, dando al paese dell’eterna primavera una boccata d’aria democratica.

Eppure, non mancano le eccezioni. Il prossimo 26 settembre ricorrerà un anno dalla notte in cui ad Iguala, nello Stato del Guerrero, in Messico, un gruppo di studenti della scuola Normal Rural di Ayotzinapa, in marcia per un corteo sulla scuola, veniva attaccato dalle forze di polizia, con un bilancio di 6 morti e 43 scomparsi.

Sono anni che il paese di Villa, Zapata e Madero è avvinghiato nella morsa del narcotraffico e della estrema corruzione della politica e dalla scomparsa dei 43 studenti appare evidente il deficit democratico nel quale versa la Repubblica messicana.

Sulla sorte dei desaparecidos del 26 settembre 2014 lo Stato non ha mai fornito una versione credibile. La Procura Generale della Repubblica aveva accusato del brutale omicidio un noto gruppo di narcotrafficanti ma, a fronte di prove inconsistenti e versioni contrastanti, le indagini parallele portate avanti dai genitori e da un pool di esperti internazionali, coadiuvati dalle associazioni dei diritti umani, hanno squarciato il velo su uno scenario di stretta collusione tra apparati statali e narcos tanto al livello locale quanto nazionale.

Le mobilitazioni per richiedere la ricomparsa in vita degli studenti sono state moltissime e diffuse, oltre che in tutto il paese, anche nel mondo. Nell’anniversario della ricorrenza, le azioni e gli appelli si sono moltiplicate, anche nonostante la repressione che nello stesso Messico ha colpito con forza i manifestanti, con ordini di arresto per alcuni degli studenti sopravvissuti di Ayotzinapa

La campagna internazionale di solidarietà verso i 43 desaparecidos ha importanti appuntamenti anche a Roma. Sabato 26 settemebre, alle ore 20, verrà presentato e proiettato, presso il Csoa La Strada, il documentario Ayotzinapa – Crónica de un crimen de Estado, opera del regista Xavier Robles, che ripercorre i fatti e fa luce su quanto sta emergendo grazie alle indagini “alternative”, inserendo inoltre la scomparsa dei 43 studenti della Escuela Normal Rural Isidro Burgos di Ayotzinapa all’interno dei meccanismi generalizzati che alimentano quello che viene ormai comunemente definito come il NarcoStato messicano.

Alla proiezione parteciperanno la scrittrice e giornalista de Il Manifesto Geraldina Colotti e Federico Mastrogiovanni, giornalista e autore di “Ni vivos ni muertos. La sparizione forzata in Messico come strategia del terrore”.

In contemporanea anche la proiezione del documentario al Pigneto, in Piazza Nuccitelli Persiani (ore 19), a cura del Collettivo Nodo Solidale con interventi e approfondimenti sull’attuale situazione in Messico e sul fenomeno delle sparizioni forzate.

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