Pubblicato il 1 aprile 2015 | da Cecilia Chianese

Vergine Giurata: il corpo negato, il corpo ritrovato

Presentato al Festival di Berlino 2015 come unica opera italiana in concorso, il film vede come interprete protagonista l’attrice Alba Rohrwacher, ed è tratto dal romanzo omonimo di Elvira Dones, uscito nel 2009

Laura Bispuri ci racconta, nel suo film d’esordio, la storia di Hana, figlia adottiva di un pastore, che insieme alla matrigna ed alla sorellastra Lila, vive in uno sperduto paesino tra le montagne albanesi, descritto come un luogo le cui rigide tradizioni non sono state modificate dal passare degli anni. Hana e Lila raggiungeranno presto consapevolezza delle ristrette griglie sociali all’interno delle quali è rinchiusa la donna nella comunità del piccolo paese. Di fronte a tali norme, il destino delle inseparabili sorellastre si biforca. Entrambe restie a sopportare i diktat della loro comunità, Lila rifiuta il matrimonio impostogli dalla famiglia, e fugge in Italia con l’uomo che ama, mentre Hana intraprende un percorso ancora più doloroso e complesso, quello di diventare Vergine Giurata. Secondo le norme dell’antico Kanun le Vergini Giurate devono rinunciare alla propria femminilità, tenendo fede ad un giuramento di verginità a vita, e indossando i panni di uomo, acquisendo i diritti ed il riconoscimento di cui le figure maschili godono nella società rurale albanese.
Da quel momento, Hana diventa Mark. Tramite una serie di flashback, viene mostrata mentre imbraccia il fucile ed impara a sparare, sotto lo sguardo fiero del padre adottivo, felice di poter finalmente trasmettere le proprie conoscenze ad un figlio maschio. La ragazza si avvia dunque verso un graduale mutamento psicologico ed identitario; come viene chiaramente mostrato nella scena in cui aggredisce fisicamente la sorellastra, da bravo “fratello maggiore”, per aver disubbidito agli ordini paterni e star amoreggiando con un uomo che non è il suo promesso sposo. La Bispuri sembra suggerire l’origine duplice della scelta di Hana: desiderosa di amore e riconoscimento da parte del padre, la giovane abbandona la propria femminilità in parte per scelta, in parte per un desiderio inconscio di essere amata ed accettata, anche a costo di rifiutare se stessa.

Dopo la morte dei genitori, Hana/Mark decide di raggiungere Lila in Italia: è inizialmente sperduta in una città moderna, dove si sente estranea e straniera come si sente “ospite” di un corpo che non riconosce. Ancora schiacciata da un’identità fittizia che essendosi scelta, non le risulta facile abbandonare, la ragazza inizia un difficile percorso di crescita, al contempo in avanti verso il proprio futuro ed una reale ed effettiva libertà, ed a ritroso, verso la riscoperta del proprio corpo femminile e dei propri desideri, troppo a lungo negati. In tal senso, sono significative le scene durante le quali osserva sua nipote, la figlia di Lila, mostrare il proprio corpo muoversi libero, mentre si allena nel nuoto sincronizzato. In una delle scene conclusive viene ripresa la molteplicità di corpi: maschili, femminili, grassi, magri, tatuati, giovani o anziani dei frequentatori della piscina. I fisici semi nudi ritratti dalla telecamera della Bispuri, esponendo le proprie differenze mostrano le plurime forme identitarie incarnate, proprio ciò che Hana/Mark ha dovuto rifiutare per poter emergere come individuo “libero” dalle norme culturali del suo paese di origine. Dove risiede dunque l’identità? Nel corpo o nello spirito? Senza rispondere a tale domanda, e focalizzandosi piuttosto sulla questione della scelta, quella mostrata dalla Bispuri è la storia di un percorso verso una libertà sognata e faticosamente raggiunta. Hana finalmente torna (o inizia?) ad essere un individuo, libero di decidere autonomamente il proprio percorso esistenziale, e di inseguire le proprie pulsioni.

Titolo originale: Vergine Giurata
Lingua originale: Albanese, italiano
Paese di produzione: Italia, Svizzera, Albania, Germania, Kosovo
Soggetto: Elvira Dones
Regia: Laura Bispuri
Sceneggiatura: Laura Bispuri, Francesca Manieri
Interpreti: Alba Rohrwacher, Emily Ferratello, Lars Eidinger, Flonja Kodheli, Luan Jaha, Bruno Shllaku, Llira Celaj.

vergine giurata

Tags: ,




Back to Top ↑