Pubblicato il 16 luglio 2015 | da Cecilia Chianese

’71 – La lunga notte di un soldato

’71 è una caccia all’uomo: solo e braccato nella notte violenta di Belfast, il soldato Hook dovrà ritrovare la via di casa.

Belfast, 1971. Una città divisa che gronda sangue e grida vendetta per le umilianti vessazioni che i suoi cittadini sono costretti a subire. È all’interno di questo vespaio, che vede contrapporsi cattoliciindipendentisti e lealisti protestanti, che fa il suo ingresso, al suo primo giorno di missione, la giovane recluta britannica Gary Hook. In una zona cattolica della città nord irlandese, la perquisizione forzosa di una casa alla ricerca di armi fa salire la tensione fino a renderla insostenibile, facendo esplodere la violenza. Ed è così che Hook si ritrova braccato, costretto alla fuga con alle calcagna un gruppo di giovani armati, cellule impazzite dell’IRA si direbbe, pronti a tutto pur di trovarlo ed ucciderlo, unicamente a causa della divisa che indossa.

Ma questo è solo l’inizio. Tutto si andrà sempre più complicando, e per il povero soldato sarà sempre più difficile riconosce gli amici dai nemici, nell’arco di una notte di nascondigli, fughe inseguimenti ed esplosioni, passata alla ricerca della via per tornare alla sua caserma.

Giunto al suo primo lungometraggio dopo anni di esperienza televisiva, il regista britannico Yann Demange riesce perfettamente nella quasi impossibile impresa di coniugare intrattenimento e denuncia, in questo thriller cupo, un viaggio al termine della notte condotto da un giovane uomo che dovrà gradualmente abbandonare ogni illusione, interfacciandosi a bambini incattiviti dalla guerra, la cui scorza però non basterà a proteggerli da una violenza cieca e feroce, ma anche a generali corrotti e doppio giochisti, a giovani combattenti dell’IRA che si dividono tra killer spietati o al contrario giovani ben più umani, costretti loro malgrado ad imbracciare le armi. La solidarietà arriverà da chi meno ci si aspetta, e non sarà una scelta indolore. Chi fa del bene ne pagherà le conseguenze, mentre la prevaricazione rimarrà sempre impunita e troverà nuovi modi per imporsi.

 Oltre a riuscire a tenere lo spettatore col fiato sospeso dal primo all’ultimo minuto, il film di Demange non risparmia di mostrare i paradossi di una guerra civile dove il vicino e amico si trasforma in aguzzino, e le scalate al potere si fanno truccando, ricattando, abusando sempre del più debole. L’amarezza e l’impotenza nel ritrovarsi pedine di giochi ben più grandi di noi; grazie ai quali le persone muoiono o si ritrovano annichilite nell’impossibilità di scelta, vengono alleviate dalla consapevolezza che fuori dall’inferno della guerra prosegue la vita, e dopo la visione di tanto sangue e dolore, l’abbraccio degli affetti diviene l’unica cosa che conta.

Titolo originale: ’71
Paese di produzione: Regno Unito
Anno: 2014
Regia: Yann Demange
Sceneggiatura: Gregory Burke
Cast: Jack O’Connell, Sean Harris, Sam Reid, Paul Anderson, Charlie Murphy, David Wilmot, Richard Dormer.

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