Glocal corridoio umanitario

Pubblicato il 15 luglio 2015 | da Fabio Ferrari

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Kobane, manifestazione internazionale per l’apertura del corridoio umanitario

Le associazioni a sostegno del Rojava lanciano un appello con l’invito alla partecipazione di una grande carovana a Soruç (Turchia) per il prossimo 15 settembre

Mancano esattamente due mesi alla manifestazione internazionale promossa a sostegno della popolazione del Rojava. Il prossimo 15 settembre ricorrerà l’anniversario del primo attacco dell’Isis al cantone curdo siriano di Kobane e – come riporta l’Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia – proprio in questa data si è scelto di lanciare l’invito alla partecipazione di una grande carovana internazionale a Soruç, città gemella di Kobane al di là della frontiera turca.

L’invito, rivolto a singoli attivisti, istituzioni, sindacati, partiti politici, ONG e autorità locali e internazionali, scaturisce dalla volontà di realizzare una manifestazione internazionale vicina alla città martire. L’obiettivo della convocazione è promuovere l’apertura di quel corridoio umanitario che, citando la Risoluzione n. 2165 Consiglio di Sicurezza dell’Onu, potrebbe essere in grado di garantire l’apertura di un ulteriore valico di confine. La Risoluzione, approvata proprio un anno fa (14 luglio 2014), autorizza gli organismi umanitari dell’Onu e i loro partner d’applicazione a fornire aiuti umanitari al popolo siriano oltrepassando le linee di demarcazione e dei conflitti.

L’esigenza di spezzare l’isolamento di Kobane è forte. Nonostante la liberazione della città lo scorso gennaio, rimangono seri problemi di sicurezza. Tra il 25 e il 27 giugno un nuovo attacco dell’Isis ha portato alla morte di oltre duecento persone. Inoltre la città ha un’enorme bisogno di ripristinare tutti i servizi di base che le vicende della guerra hanno inevitabilmente cessato.

In tale ottica prosegue l’intervento delle Staffette sanitarie organizzate dalla Campagna Rojava Calling Roma. Dopo una prima visita nei campi profughi di Soruç, a giugno la seconda staffetta è riuscita, con non poche difficoltà, ad entrare a Kobane per una settimana, operando direttamente presso alcune strutture della città rimaste in funzione.

L’emergenza è acuita dalle ostilità delle autorità di Ankara, che impediscono l’arrivo di aiuti bloccando tir carichi di aiuti che passano sul suolo turco. In tale situazione, seppur con mille incertezze, si consente solo il passaggio di spedizioni di piccole dimensioni, con l’obbligo di acquistare in loco di attrezzature sanitarie e medicine.

Attualmente gli attivisti romani di Rojava Calling stanno coadiuvando l’organizzazione e partenza di nuove staffette composte da piccoli gruppi di medici e infermieri con specializzazioni ed esperienza in diversi ambiti, mentre i fondi raccolti con le iniziative della Campagna vengono inviati all’Associazione Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia onlus, che provvede a trasferirli a Kobane dando pubblicamente conto del loro utilizzo.

Per informazioni: staffettasanitaria@gmail.com
FB: Staffetta Romana per Kobane, Rojava Calling

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