Viaggio nelle pellicole del Nuovo Cinema 70 – Her, Don Jon, The Artist
Giunto dopo tre anni di pausa alla sua terza edizione, giovedì 21 maggio si è svolto il primo appuntamento con il cineforum Nessun dorma, del Nuovo Cinema 70, nella sede del Centro Giovanile Tetris. Il ciclo di proiezioni a cadenza bisettimanale affronta un argomento attuale ed estremamente fertile, che è stato in anni più o meno recenti sviluppato dalla cinematografia internazionale, ossia “L’impatto della tecnologia sulla società dell’uomo”. L’eterogeneità dei film selezionati ci aiuta a notare tramite quali forme molteplici la tecnologia ha modificato o quantomeno ridefinito la nostra socialità, come abbia innovato lo stesso cinema che fin dalla sua nascita si evolve tramite gli sviluppi tecnologici a sua disposizione, rendendoli al contempo tematiche da trattare; e come essa sia inoltre penetrata nel privato, rivoluzionando il nostro quotidiano in maniera irreversibile, nel bene e nel male.
Per aprire il ciclo di proiezioni nessun film poteva essere più adatto di Her, con il quale il regista Spike Jonze immagina un futuro assai prossimo rifiutando ogni approccio catastrofista o semplicistico e, al contrario, tramite un’ottica lirica ridefinisce il nostro immaginario sull’intelligenza artificiale e le sue infinite potenzialità, grazie alla calda e tutt’altro che meccanica voce del sistema operativo “Samantha”. Creata dall’uomo, ma non per questo a esso succube, l’intelligenza artificiale in Her ci mostra il meglio dell’intelligenza umana incanalata in un essere astratto, fatto di puro spirito, “pura anima”, ma che, pur in mancanza di un corpo, “sente” tanto quanto un essere umano se non di più. Più umana dell’uomo stesso, Samantha “insegna” al corporeo Theodore a tornare a vivere e ad amare. Her è il racconto di un amore impossibile ma al contempo riuscito, inteso come percorso di crescita, sviluppo interiore e reciproco.
Se in Her viene veicolata l’idea della tecnologia come un fluire in continuo cambiamento che è intrinsecamente umano, e che ne rappresenta il lato migliore, in Don Jon i cambiamenti sociali e psicologici legati a internet (e non solo), sono invece all’insegna di un abbrutimento dei rapporti umani, divenuti sempre più sterili, superficiali e meccanici. L’erotismo iperbolico del porno aliena il protagonista dalla realtà che lo circonda, anch’essa fatta di modelli precostituiti e finti, di plastica, ricalcati dal cinema e dalla tv. Non è solo la dipendenza da pornografia, dunque, ad alienare il protagonista di questa amara commedia dall’autenticità dei rapporti.
Se Don Jon è una commedia amara, il terzo film della rassegna, The Artist, è al contrario un puro inno all’arte cinematografica e alla sua vitalità. Film ironico e divertente, estremamente movimentato e coinvolgente nonostante sia senza sonoro, The Artist ruota intorno alla storia d’amore tra il divo decaduto in seguito all’avvento del sonoro, George Valentin, e la bella attrice sulla cresta dell’onda Peppy Miller. Carico di omaggi alla Hollywood degli anni ’20, il film non è solo un ricordo nostalgico del cinema muto ma una dichiarazione d’amore al cinema stesso, che affronta le mutazioni tecnologiche rinnovando le proprie capacità creative e rimettendo costantemente in gioco le proprie potenzialità espressive, proprio come i due innamorati George e Peppy, al di là del muto o del sonoro, troveranno un nuovo modo per recitare insieme.
Don Jon e The Artist saranno proiettati rispettivamente il 4 giugno e il 18 giugno presso la sede del Nuovo Cinema 70, a via di Grotta Perfetta 607/b.

