Piazza Sauli: quando il derby (e la stupidità) non hanno mai fine
Ancora scritte sui muri, questa volta senza neanche aspettare le ore piccole
“Roma 0 – Lazio 1 romanista sentite male” e una stella di Davide con accanto la scritta “l’unica stella che avete”: se a qualcuno era sfuggito il risultato della finale di coppa Italia disputata domenica 26 maggio allo stadio Olimpico, qualcun altro ha pensato di ricordarlo. Ha deciso di farlo a piazza Sauli, sporcando uno dei pochi pezzi di muro ancora pulito, nello stesso luogo in cui, poche settimane fa, erano apparsi slogan contro il presidente del Municipio in carica Andrea Catarci.
<< Abbiamo parcheggiato per andare alla cena della Scuola Popolare Piero Bruno al csoa La Strada alle 20 e 30 >> testimonia un abitante del quartiere, << al nostro ritorno, poco dopo la mezzanotte, erano apparse queste nuove scritte di colore nero. Al centro della piazza c’era un gruppo di ragazzi che giocava forse a carte, come se nulla fosse >>. E proprio come se nulla fosse, uno dei punti d’incontro storici della Garbatella, si è ritrovato a essere prima “lavagna” per un dissenso politico incivilmente espresso e poi punto di raccolta degli strascichi del post-derby. Nell’ultima settimana, infatti, ogni scritta pro Lazio è stata cancellata e ribattuta da qualcuno di fede giallorossa. Muri e panchine sono diventati sfondi per una rivalità che da sempre sconfina i 90 minuti, che ammicca all’antisemistismo (“Asr Juden” è un’altra scritta apparsa negli ultimi giorni), travolge gli spazi, anche visivi, di chi questa città la ama fino in fondo, romanista o laziale che sia.

